IL PUNTO SUL MERCATO MUTUI RESIDENZIALI, SEGNALI DI MIGLIORAMENTO ANCHE PER SOSTITUZIONI E SURROGHE

Nel mercato immobiliare, dopo il recupero registrato tra la primavera del 2012 e la metà dello scorso anno, sono emersi segnali di rallentamento, anche a causa dell’aumento dei tassi sui mutui ipotecari. Da luglio si sono indebolite la domanda di nuovi mutui residenziali e quella di abitazioni. I prezzi degli immobili residenziali nelle dieci principali aree metropolitane, rilevati dall’indice Case-Shiller, dopo essere aumentati di oltre il 13% nei primi nove mesi dell’anno, hanno successivamente ristagnato.

Nel 2013 la ricchezza totale netta delle famiglie si è ridotta per effetto del calo del prezzo delle abitazioni. L’aumento del risparmio e l’incremento del valore dei titoli hanno determinato una crescita delle attività finanziarie detenute dalle famiglie. I debiti sono diminuiti; nei primi mesi del 2014 le erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni sono tuttavia tornate a crescere. Gli indicatori di rischiosità del credito alle famiglie hanno registrato un lieve peggioramento nel 2013, sebbene i bassi tassi di interesse e le misure di sostegno ai mutuatari in difficoltà abbiano limitato l’impatto della crisi sulla solvibilità delle famiglie indebitate.

Nel 2013 i prestiti per l’acquisto di abitazioni sono diminuiti (-1,2 %). Le erogazioni di mutui sono scese a Euro 21 miliardi (Euro 25 miliardi nel 2012) a causa della debolezza della domanda e di condizioni di offerta ancora restrittive.

Nelle erogazioni ha contribuito la realizzazione delle transazioni rinviate nel quarto trimestre del 2013 in attesa della riduzione delle imposte di registro, ipotecarie e catastali, entrata in vigore il 1° gennaio 2014.

Il miglioramento delle condizioni di offerta dei mutui, che ha reso i nuovi contratti più convenienti rispetto ad alcuni stipulati in passato, ha favorito un lieve incremento di surroghe, sostituzioni e rinegoziazioni. Nel 2013 le surroghe sono aumentate di mezzo punto percentuale, all’1,8% delle erogazioni, mentre il peso delle sostituzioni ha raggiunto il 2,2%, dall’1,5% dell’anno precedente; l’incidenza delle rinegoziazioni sui mutui in essere è salita dal 3,9% al 5,9%.

Dal sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni, condotto dalla Banca d’Italia con Tecnoborsa e con l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, emerge che nel 2013 la quota di agenti immobiliari che indicava nella difficoltà degli acquirenti a reperire un mutuo, una delle cause prevalenti di mancata realizzazione della compravendita, è diminuita al 47,8%, dal 59,5% del 2012, una percentuale simile a quella rilevata nel 2008, anno di inizio dell’indagine.

Loan to value e flessibilità dei pagamenti delle rate

In base ai dati dell’Indagine regionale sul credito bancario condotta dalle Filiali della Banca d’Italia, nel 2013 la media del rapporto tra prestito e valore dell’immobile (loan to value) si è stabilizzata attorno al 58%; la percentuale di mutui di ammontare superiore all’80% del valore dell’immobile è cresciuta di 1,3%, al 6,3%. La durata media dei nuovi finanziamenti è rimasta stabile (22 anni), pur essendo aumentata di un punto la percentuale di mutui erogati con durata pari o superiore a 30 anni (al 27,2%). La quota di contratti che permettono di estendere la durata o di sospendere temporaneamente i pagamenti senza costi addizionali è aumentata e ha raggiunto quasi il 20% delle erogazioni.

Tipologie di prodotto

Nel 2013 la quota di finanziamenti per l’acquisto di abitazioni erogati a tasso variabile ha raggiunto il 78% (73% nel 2012), contro il 27% dell’area dell’Euro. Il costo dei nuovi mutui a tasso variabile è diminuito dal 3,4% al 3,2%; quello dei nuovi contratti a tasso fisso di durata superiore a dieci anni è aumentato nel corso dell’estate, per poi scendere nell’ultimo bimestre al 4,7%. Rispetto alla media dell’area dell’Euro, la differenza del costo dei mutui a tasso variabile, che aveva raggiunto un valore storicamente elevato verso la fine del 2012 (0,7%), si è ridotta di tre decimi di punto; per quelli a tasso fisso il divario è rimasto elevato, superiore a un punto percentuale.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI

Segnali di ripresa per il turismo in Giordania

Le oltre 20 frequenze settimanali che dal 25 ottobre hanno ricominciato a collegare l’Italia con la Giordania, fanno intravedere confortanti segnali di ripresa per il turismo in Giordania, colpito duramente dalla crisi mediorientale, sebbene il Paese, vogliamo ricordarlo, non sia mai stato coinvolto nei conflitti della regione e la Farnesina non abbia mai sconsigliato i viaggi sull’area.

Leggi »