A partire dal 2023 verrà tolto dalla bolletta il canone televisivo in Italia
Niente più canone RAI in bolletta dal 2023.
Il DG Rai non abbandona l’idea di fare della tv pubblica una digital media company

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Niente più canone RAI in bolletta dal 2023. È questa l’ultima importante direttiva arrivata dall’Unione Europea, che tramite la Commissione ha comunicato al Governo Draghi l’obbligo di eliminare dai costi legati all’energia quello relativo al pagamento dell’imposta sul servizio televisivo.

Una decisione presa in relazione agli accordi siglati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, tra cui si esclude la possibilità per i fornitori di energia di riscuotere oneri non legati al settore elettrico, tra cui rientrerebbe, appunto, il canone RAI.

Il canone RAI uscirà dalla bolletta delle famiglie italiane a partire dal 2023. In base agli impegni presi con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, infatti, l’Italia dovrà provvedere ad eliminare dalla bolletta tutti gli oneri non legati alla fornitura di energia elettrica, come ribadito recentemente dalla Commissione Europea:

“La decisione di esecuzione del Consiglio sul Piano italiano di Ripresa e Resilienza comprende misure volte a garantire la diffusione della concorrenza nei mercati al dettaglio dell’elettricità“.

Una direttiva, quindi, legata anche alla più ampia riforma del mercato dell’energia, su cui è al lavoro da tempo l’Esecutivo e che vedrà la luce nei prossimi mesi (non essendo stata inserita nel decreto legge sulla concorrenza, approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 4 novembre).

Canone RAI: cosa cambierà dal 2023?

Il pagamento del canone RAI in bolletta è stato introdotto dal Governo Renzi nel 2016 con l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale dell’imposta. I numeri diedero ragione all’ex Premier, con un incasso superiore di ben 420 milioni di euro rispetto al 2015 e una riduzione dell’evasione di oltre il 25%.

Dal 2023, come detto, il canone uscirà dalla bolletta, obbligando il Governo a trovare nuovi metodi per riscuotere l’imposta senza far aumentare nuovamente l’evasione fiscale della stessa.

Anche la RAI ha espresso la propria opinione tramite l’Amministratore Delegato Carlo Fuortes, che ha voluto porre l’attenzione di Draghi sulla questione legata al possibile ridimensionamento degli investimenti dell’emittente televisiva in caso di mancata garanzia di risorse.

Lo stesso AD ha quindi illustrato alcune proposte volte a colmare questo eventuale buco: la più interessante riguarderebbe l’estensione del pagamento del canone ai device multimediali come PC, cellulari e tablet.

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