A un fondo lussemburghese il rilancio delle ex officine ferroviarie a Firenze
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Sarà un fondo lussemburghese specializzato nella riconversione di aree industriali dismesse, Ginkgo 3 promosso dal private equity Edmond de Rothschild, a far rinascere l’area dove un tempo sorgevano le officine ferroviarie di Porta al Prato (ex-Ogr) a Firenze, 80mila metri quadrati di cui 54mila edificabili, messa all’asta più volte, da ultimo nel 2020, dalle Ferrovie.

L’operazione

L’area, secondo quanto confermato da Fs Sistemi Urbani al Sole 24 Ore, è stata acquisita per 10 milioni di euro dalla società Flora Development srl, alla quale è stata consegnata nei giorni scorsi (il 6 febbraio) a conclusione di una lunga procedura di vendita.

Flora Development, costituita nel luglio 2021 (col precedente nome di Halo Italy), fa capo per il 70% a Gingko 3, il terzo fondo dedicato alla riqualificazione sostenibile delle aree industriali dismesse in Europa, promosso da Edmond de Rotschild in partnership col team di investimento Gingko Advisor che ha una lunga esperienza in questo campo; per il 20% al fondo inglese Cbe Capital; e per il 10% a Zeis, società del gruppo Salini Costruttori.Il consiglio di amministrazione di Flora Development è presieduto da Bruno Farber e composto da Guillaume Ribet, Geza Martin Toth-Feher e Alessandro Salini. Procuratrice speciale, con pieni poteri, è stata nominata nel maggio scorso l’architetto Elena Sciliberto.Ora, dopo che è stata sciolta la questione delle bonifiche, l’operazione – una delle più grandi riqualificazioni urbane della città di Firenze – può partire.

Il progetto

Nascerà un nuovo quartiere con residenze, turistico-ricettivo, negozi e funzioni culturali, vicino al centro storico e al parco delle Cascine e collegato con la futura linea del tram. Il piano di recupero sviluppato da Fs prevede 32.400 mq di residenziale e social housing (il 60%), 8.640 di direzionale (16%), 8.100 mq di turistico-ricettivo (15%) e 4.860 di commerciale (9%), ma è contemplata dalle norme comunali la possibilità di variare le destinazioni nel limite del 20% della volumetria totale.

I sei capannoni delle vecchie officine, dotati di copertura a falde in acciaio e legno, hanno un valore storico-artistico e potranno essere riconvertiti a uso commerciale. Verde, parcheggi e percorsi ciclo-pedonali completeranno il progetto che è in via di elaborazione.Dopo la vicina Manifattura Tabacchi, ex area industriale di 100mila mq che sta recuperando Cdp col fondo Aermont Capital, Firenze si appresta dunque ad avviare l’altra grande rigenerazione urbana che era in lista d’attesa da anni.

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