Abi, più pagamenti con le carte ma il contante tiene

Gli italiani si stanno affezionando all’uso del bancomat e della carta di credito. Un cambiamento di abitudini figlio anche della stretta sull’uso del contante operata dal governo guidato da Mario Monti che dal giugno 2012 ha fissato a 1.000 euro il tetto di denaro liquido utilizzabile nelle transazioni, dopo che in precedenza era già stato abbassato a 2.500 euro.

Secondo i dati Abi illustrati al convegno Carte 2013, nel secondo trimestre di quest’anno le transazioni con denaro virtuale sono aumentate del 14% rispetto allo stesso periodo del 2012 (da 288 a 329 milioni), con un incremento del 4,5% del totale passato di mano In particolare, i pagamenti col bancomat hanno fatto registrare un incremento del 12% per quanto riguarda il numero di operazioni (da 227 a 254 milioni) e del 2% per quanto riguarda l’ammontare (da 15,7 a 16 miliardi di euro), mentre quelli con carta di credito segnano a giugno 2013 un incremento del 23% (da 61 a oltre 75 milioni) e il totale passato di mano è passato da 5,8 a 6,4 miliardi di euro (+11%). Significativo poi l’aumento degli acquisti online con carte, prova che gli italiani stanno acquisendo fiducia verso questo tipo di transazioni. Nel secondo trimestre del 2013 i pagamenti su internet sono più che raddoppiati (+118% rispetto a giugno 2012, da 6 a 13 milioni di operazioni) e anche il loro ammontare è cresciuto del 92% (da 494 a 949 milioni di euro). Le famiglie italiane comunque non rinunciano a circolare con un po’ di contante nel portafoglio. E in tempo di crisi hanno aumentato le operazioni di prelievo, nel secondo trimestre del 2013 il loro numero è cresciuto di circa il 2%. Sempre ieri L’Abi, per voce del suo direttore generale Giovanni Sabatini ha invitato le imprese a un tavolo per l’internazionalizzazione. «Servono strumenti più semplici e soprattutto più adatti alla taglia medio-piccola delle nostre imprese», ha detto Sabatini. Per il direttore generale dell’Abi è anche «utile lavorare con Confindustria per modificare la cultura delle imprese e cercare di aiutarle ad attivare processi di patrimonializzazione e di accesso diretto al mercato» con strumenti come i minibond.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI

Segnali di ripresa per il turismo in Giordania

Le oltre 20 frequenze settimanali che dal 25 ottobre hanno ricominciato a collegare l’Italia con la Giordania, fanno intravedere confortanti segnali di ripresa per il turismo in Giordania, colpito duramente dalla crisi mediorientale, sebbene il Paese, vogliamo ricordarlo, non sia mai stato coinvolto nei conflitti della regione e la Farnesina non abbia mai sconsigliato i viaggi sull’area.

Leggi »