Acquisti su Borsa Milano che accelera al rialzo balzando a +2,3%
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Spiccano i rialzi in tutti i settori. Sul Ftse Mib Azimut Holding oltre +3%, Mps +1%, mentre le banche popolari fanno +2% circa, così come Unicredit e Intesa SanPaol.Tra i titoli di altri settori rally di FCA oltre +4%, Stm e Telecom Italia balzano oltre +3%. Telecom sale all’indomani del cda successivo all’assemblea, con i quattro rappresentanti di Vivendi entrati nel board. Avviato l’esame del Piano Industriale 2016-2018.

Sul mercato dei titoli di stato, lo spread è in lieve rialzo attorno a 101 punti base.

Positiva anche la performance dell’azionario asiatico, sulla scia delle rassicurazioni arrivate da Janet Yellen, numero uno della Fed che, dopo l’annuncio del primo rialzo dei tassi sui fed funds in quasi 10 anni, ha enfatizzato che l’adozione della politica monetaria restrittiva sarà lenta e graduale.

Incide la convinzione, tra gli investitori, che l’economia americana sia abbastanza forte da far fronte a un costo del denaro più elevato, anche in un contesto in cui la crescita dell’inflazione rimane ben al di sotto dei target della Banca centrale Usa.

La decisione della Fed pone fine all’era dei tassi a zero e a quelle misure di politica monetaria espansive senza precedenti che hanno portato Wall Street in un mercato toro per 6 anni e mezzo, incrementando così il valore dell’azionario di $15.000 miliardi.

Così Chris Greeb, strategist presso First NZ Capital Group, in un’intervista rilasciata a Bloomberg:

“C’è un senso di sollievo, per il fatto che i tassi sono stati finalmente alzati. Si tratta di un fattore positivo, in termini di sentiment di mercato, visto che rimuove dagli argomenti di discussione la questione del rialzo dei tassi. Ora la domanda è: quanto sarà graduale il processo di normalizzazione e su quali asset il rischio è presente?“.

Gli investitori scopriranno infatti quali titoli azionari, ma anche quali bond e altri asset riusciranno a dare valore, anche senza il salvagente della liquidità lanciato dalla Fed. Nel caso specifico dell’azionario, la storia suggerisce che le conseguenze immediate di una stretta monetaria da parte della Fed sono un aumento della volatilità e valutazioni più basse. Ciò significa che a sostenere i corsi azionari sono gli utili aziendali e l’economia.

La Fed ha avviato il ciclo di politica monetaria restrittiva in un momento in cui i profitti scendono: una combinazione che non si presentava da 50 anni.

Riguardo al rapporto di cambio euro/dollaro, il biglietto verso si è apprezzato nei confronti della moneta unica che, dopo una veloce escursione al di sopra della soglia di $1,10, è tornata a essere scambiata sotto $1,09. L’euro accelera al ribasso viaggiando attorno a quota $1,0870. Il dollaro guadagna anche sullo yen con il cross che supera quota JPY 122. Euro venduto sullo yen, in area JOY 133.

Performance al rialzo per il Bloomberg Dollar Spot Index – che monitora il trend della valuta nei confronti delle dieci principali monete -, reduce da un guadagno +9,2% nel 2015.

Tra le materie prime, prezzi del petrolio in calo a New York attorno a quota $35, mentre il Brent cede oscillando attorno alla soglia di $37 al barile.

Tornando ai mercati asiatici, Tokyo +1m59%, Hong Kong +0,79%, Sidney +1,46%, Shanghai +1,83%, Seoul +0,43%.

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