Al via il bando sull’inclusione sociale nel Lazio: 24 milioni in tre anni
lazio

Ancora nessun commento

Pubblicato  l’avviso pubblico, rivolto ai soggetti del Terzo settore e destinato a persone in particolari condizioni di vulnerabilità e fragilità sociale, al fine di orientarli e accompagnarli in percorsi di rafforzamento personale e sostegno sociale e all’occupabilità futura.
DESTINATARI: l’avviso individua le seguenti categorie di destinatari:
Donne vittime di violenza prese in carico dalla rete antiviolenza e avviate verso percorsi di autonomia;
Giovani tra i 18 e i 29 anni in condizioni di disagio economico e sociale definito dai seguenti elementi: inoccupazione persistente, famiglie multiproblematiche, condizioni a rischio per uso stupefacenti e micro criminalità;
Giovani adulti tra i 18 e i 35 anni con disabilità (art.3 comma 1 della legge 104/92) e/o disagio psichico medio-grave diagnosticato dalle strutture sanitarie pubbliche;
Persone tra i 16 e i 24 anni di età sottoposte ad almeno un provvedimento definitivo di condanna emesso dall’Autorità giudiziaria con limitazione o restrizione della libertà individuale, in regime di media sicurezza senza aggravanti di pericolosità sociale a 6/9 mesi dal fine pena;
Persone tra i 25 e i 54 anni di età sottoposte ad almeno un provvedimento definitivo di condanna emesso dall’Autorità giudiziaria di limitazione o restrizione della libertà individuale, in regime di media sicurezza senza aggravanti di pericolosità sociale a 6/9 mesi dal fine pena.
Tutti i soggetti destinatari devono essere residenti nella Regione Lazio. Con riferimento ai detenuti, i requisiti sono la domiciliazione presso una casa circondariale della Regione Lazio e la residenza a fine pena nel territorio regionale.
DURATA DEI PROGETTI i progetti hanno una durata massima di 12 mesi e, per ogni singolo destinatario, il percorso individuale e le relative azioni che lo articolano non potranno avere durata superiore ai 10 mesi.
CONTRIBUTO, l’erogazione del contributo avverrà in tre tranche: anticipo pari al 40% del contributo; secondo anticipo pari al 40% del contributo; pagamento finale commisurato all’importo riconosciuto.
DOMANDA: Per il 2018 i termini sono i seguenti: dalle ore 9.00 del 19 febbraio alle ore 17.00 del 9 marzo.

LAZIO POR FSE INCLUSIONE SOCIALE ATTIVA

POR FSE, al via il bando sull’inclusione sociale: 24 milioni in tre anni

  • Si tratta di ventiquattro milioni di euro in tre anni (9 milioni e 600mila euro per le annualità 2017-2018 e 4 milioni e 800mila euro per il 2019) per la presentazione di progetti di presa in carico, orientamento e accompagnamento a percorsi di inclusione sociale attiva, che si inserisce nell’Asse II Inclusione sociale e lotta alla povertà del POR FSE 2014-2020.

Pubblicato  l’avviso pubblico, rivolto ai soggetti del Terzo settore e destinato a persone in particolari condizioni di vulnerabilità e fragilità sociale, al fine di orientarli e accompagnarli in percorsi di rafforzamento personale e sostegno sociale e all’occupabilità futura.

DESTINATARI

IN PARTICOLARE, L’AVVISO INDIVIDUA LE SEGUENTI CATEGORIE DI DESTINATARI:

  • Donne vittime di violenza prese in carico dalla rete antiviolenza e avviate verso percorsi di autonomia;
  • Giovani tra i 18 e i 29 anni in condizioni di disagio economico e sociale definito dai seguenti elementi:
    inoccupazione persistente, famiglie multiproblematiche, condizioni a rischio per uso stupefacenti e micro criminalità;
  • Giovani adulti tra i 18 e i 35 anni con disabilità (art.3 comma 1 della legge 104/92) e/o disagio psichico medio-grave diagnosticato dalle strutture sanitarie pubbliche;
  • Persone tra i 16 e i 24 anni di età sottoposte ad almeno un provvedimento definitivo di condanna emesso dall’Autorità giudiziaria con limitazione o restrizione della libertà individuale, in regime di media sicurezza senza aggravanti di pericolosità sociale a 6/9 mesi dal fine pena;
  • Persone tra i 25 e i 54 anni di età sottoposte ad almeno un provvedimento definitivo di condanna emesso dall’Autorità giudiziaria di limitazione o restrizione della libertà individuale, in regime di media sicurezza senza aggravanti di pericolosità sociale a 6/9 mesi dal fine pena.
  • Tutti i soggetti destinatari devono essere residenti nella Regione Lazio.
  • Con riferimento ai detenuti, i requisiti sono la domiciliazione presso una casa circondariale della Regione Lazio e la residenza a fine pena nel territorio regionale.

Se i destinatari sono cittadini non comunitari, occorre che siano in possesso di un regolare permesso di soggiorno.

PROGETTI DI INCLUSIONE

I progetti di inclusione dovranno essere caratterizzati da una componente di innovatività che si esprima in molteplici dimensioni, dal modello operativo, alla compartecipazione, all’integrazione delle risorse, agli spazi, alla governance e dovranno essere obbligatoriamente articolati nelle seguenti fasi, per una durata complessiva per singolo destinatario di 600 ore:

1. PRESA IN CARICO

Questa fase si attuerà con modalità diverse a seconda delle tipologie dei destinatari e potrà prevedere sia attività di individuazione diretta sul territorio, sia prese in carico in collaborazione con le reti e i servizi competenti di riferimento rispetto ai target scelti.

  • Per quanto riguarda specificatamente il target dei detenuti i destinatari saranno individuati dall’Amministrazione Penitenziaria, in base a specifici accordi da stipulare tra la stessa e la Regione Lazio.

2. ORIENTAMENTO

Attraverso attività di assessment e counseling si dovrà conseguire una valutazione iniziale delle risorse, delle competenze, delle attitudini, dei desiderata della persona così come anche delle difficoltà di ordine sociale economico che tengano conto anche del contesto familiare e sociale e di eventuali problematiche sanitarie. Questa fase è finalizzata alla definizione del progetto individualizzato. L’attività può prevede attività di gruppo e di tipo individuale.

3. PROGETTO INDIVIDUALIZZATO

Questa fase prevede la definizione, in accordo con il destinatario, del percorso individualizzato che dovrà essere svolto durante il progetto, con l’obiettivo di rafforzamento delle capacità personali e di ri-attivazione nel tessuto sociale. I percorsi individualizzati dovranno essere pianificati prevedendo, a seconda delle caratteristiche della persona, le seguenti azioni:

  • a. Azioni di empowerment: obiettivo dell’azione è quello offrire occasioni di crescita personale, professione e di integrazione della persona nelle comunità locali.
    Nel progetto, il proponente dovrà descrivere le attività che intende promuovere, quali risorse e reti locali intende attivare (volontariato, azioni di cittadinanza attiva, rafforzamento di competenze relazionali e tecniche, ecc.), le metodologie e le durate previste.
  • b. Accompagnamento: la realizzazione dei percorsi individualizzati dovrà essere accompagnata da una attività di tutoraggio e Scouting sulle opportunità formative e lavorative disponibili offerte sia dalle Amministrazioni pubbliche che dal sistema delle imprese anche no profit, al fine di orientare il progetto individualizzato a successivi inserimenti lavorativi;
  • c. Sostegno psicologico: potranno essere previsti anche specifici interventi di assistenza psicologica individuale o di gruppo finalizzati a rafforzare l’autostima e la capacità di relazione dei destinatari. Nella progettazione dell’intervento, il proponente dovrà indicare modalità di svolgimento, metodologie, contenuti formativi previsti e durate orarie.
  • d. Sostegno e counselling familiare: potranno essere previste misure di sostegno nei confronti delle famiglie dei destinatari, allo scopo di promuovere una partecipazione attiva di tutto il nucleo familiare nei percorsi di inclusione, condividendo scelte e obiettivi, anche in ottica di potenziamento complessivo dell’intervento realizzato sul singolo destinatario coinvolto nel progetto.
  • e. Sostegno e counselling in materia di diritto civile penale fiscale e del lavoro da realizzarsi anche attraverso la rete dei servizi territoriali (obbligatorio per i detenuti)
  • f. Laboratori inclusivi: da svolgersi in gruppo, dovranno essere previste attività laboratoriali, visite di studio, attività su competenze chiave volte al rafforzamento delle espressività personale in un’ottica di inclusione sociale;

MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

La realizzazione dei percorsi individualizzati dovrà essere accompagnata da una attività continuativa di monitoraggio volta alla verifica di eventuali problematicità del progetto verificando anche le necessità di modifica dello stesso e il potenziamento delle reti a supporto del progetto.

In questa fase dovranno essere predisposte le relazioni individuali di attestazione delle attività svolte delle competenze acquisite e una relazione finale relativa all’intero progetto.

PARTENARIATO

Ciascun progetto dovrà prevedere l’attivazione di un partenariato con le Istituzioni, locali e/o centrali, attive sul territorio con riferimento alla specifica tematica del disagio ed alla tipologia dei destinatari coinvolti. In fase di presentazione del progetto, pertanto, il proponente dovrà allegare una dichiarazione di manifestazione di interesse da parte di dette Istituzioni, nella quale venga esplicitato, oltre all’adesione rispetto agli obiettivi e alle modalità di intervento proposte, anche il ruolo pro-attivo che l’Istituzione si impegna a perseguire per la positiva
riuscita del progetto.

  • Il progetto in fase di realizzazione dovrà altresì prevedere la realizzazione di reti territoriali attraverso specifici accordi di partenariato con operatori del no profit, dell’impresa sociale e imprenditoria territoriale.

La Regione Lazio si attiverà per la predisposizione di opportuni accordi di collaborazione con le diverse Amministrazioni interessate al fine di supportare l’attuazione dei progetti che usufruiranno del contributo.

  • Possono essere inserite nel progetto anche offerte di tirocini e inserimento lavorativo a seguire la chiusura dell’intervento.
  • Saranno favorevolmente valutate le proposte che riguardino aree rurali e periferiche delterritorio regionale.

DURATA

I progetti hanno una durata massima di 12 mesi.

  • Per ogni singolo destinatario, il percorso individuale e le relative azioni che lo articolano non potranno avere durata superiore ai 10 mesi.

SOGGETTI PROPONENTI

POSSONO PRESENTARE PROPOSTE I SEGUENTI SOGGETTI:

Soggetti del terzo settore di cui all’art. 39 comma 2 della legge regionale del 10 agosto 2016 n. 11:

  • a. organizzazioni di volontariato di cui alla l.r. 29/1993 e successive modifiche;
  • b. associazioni di promozione sociale di cui alla l.r. 22/1999 e successive modifiche;
  • c. associazioni di cui alla legge regionale 24 maggio 1990, n. 58 (Concessione di contributi ad associazioni sociali regionali) e successive modifiche;
  • d. cooperative sociali di cui alla l.r. 24/1996 e successive modifiche;
  • e. imprese sociali di cui al decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 155 (Disciplina dell’impresa sociale, a norma della legge 13 giugno 2005, n. 118) e successive modifiche;
  • f. fondazioni;
  • g. fondazioni di partecipazione e di comunità;
  • h. istituti di patronato e di assistenza sociale di cui alla legge 30 marzo 2001, n. 152
    (Nuova disciplina per gli istituti di patronato e di assistenza sociale) e successive modifiche;
  • i. enti ausiliari di cui all’articolo 2 della legge regionale 22 settembre 1982, n. 44
    (Disciplina delle attività di prevenzione e riabilitazione degli alcoolisti e tossicodipendenti svolte dagli enti ausiliari di cui all’ articolo 94 della legge 22 dicembre 1975, n.685) e successive modifiche;
  • j. enti riconosciuti delle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese;
  • k. gli altri soggetti privati non a scopo di lucro.

REQUISITI

I SOGGETTI SUINDICATI DEVONO ESSERE IN POSSESSO DEI SEGUENTI REQUISITI:

  • 1. documentata esperienza almeno triennale con riferimento ad attività di presa in carico analoghe a quelle del presente avviso con riferimento alle categorie di destinatari oggetto dell’intervento proposto;
  • 2. sede legale e operativa nella regione Lazio, oppure sede legale fuori dalla regione Lazio ma almeno una sede operativa ubicata nel territorio regionale.

La proposta può essere presentata anche in ATS, costituita o costituenda, fermo restando il possesso dei requisiti sopra indicati in capo al soggetto capofila.

DURATA PROGETTI

I progetti hanno una durata massima di 12 mesi e, per ogni singolo destinatario, il percorso individuale e le relative azioni che lo articolano non potranno avere durata superiore ai 10 mesi.

VALUTAZIONE DEI PROGETTI

LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI SARÀ ARTICOLATA IN DUE DISTINTE FASI:

  • a) verifica di ammissibilità formale, a cura dell’Ufficio responsabile del procedimento, volta ad accertare la sussistenza dei presupposti per l’accesso alla fase di valutazione tecnica.
  • b) valutazione tecnica, effettuata da una Commissione nominata dal Direttore della Direzione Regionale Salute e Politiche sociali sulla base dei criteri di valutazione approvati dal Comitato di Sorveglianza del programma Operativo FSE Regione Lazio 2014-2020.

PARAMETRI FINANZIARI DEI PROGETTI

CIASCUNA PROPOSTA POTRÀ AVERE UN IMPORTO MASSIMO DI 250.000,00 EURO.

  • Per ciascun destinatario dovrà essere prevista, per ciascuna ora di attività svolta, un’indennità
    oraria pari a sei euro/ora per complessive 600 ore.
  • L’importo mensile massimo dell’indennità non potrà pertanto essere superiore a 300,00 euro lordi, con una maggiorazione o diminuzione del 25% in caso di picchi di attività in specifici mesi di attività.

GESTIONE FINANZIARIA

L’Avviso si attua attraverso lo strumento di semplificazione dei costi riferito al tasso forfettario sino al 40% delle spese dirette di personale ammissibili, conformemente all’art. 14, par. 2, del Regolamento (UE) n. 1304/2013 (si veda in tal senso l’Allegato F quale “Nota esplicativa circa l’adozione del tasso forfettario sino al 40% delle spese dirette di personale ammissibili, per coprire i restanti costi ammissibili di un’operazione”).

Il costo complessivo di ogni progetto è il risultato della somma dei costi diretti previsti per le risorse umane (interne ed esterne) e di tutti gli altri costi, tra i quali le indennità ai destinatari:

  • l’ammontare di questi ultimi non può essere superiore al 40% dei costi ammissibili delle risorse umane.

COSTI AMMISSIBILI

I costi ammissibili (Determina Dirigenziale n. B06163 del 17/09/2012) per le risorse umane si riferiscono alle spese di personale per:

  • A.1 Risorse umane interne (ad esempio, operatori, assistenti sociali, psicologici, orientatori, docenti, codocenti tutor, personale amministrativo e ausiliario, progettista);
  • A.2 Risorse umane esterne (ad esempio, operatori, assistenti sociali, psicologici, orientatori, docenti, codocenti tutor, personale amministrativo e ausiliario, progettista);

Gli ulteriori costi ammissibili sono rappresentati dall’importo pari ad un tasso forfettario del 40% delle spese dirette del personale.

  • Ai fini dell’ammissibilità delle spese e quindi anche del calcolo dell’importo forfettario riconoscibile a consuntivo, tutte le spese dirette riferite al personale devono essere supportate da analitici e idonei giustificativi di spesa e devono rispettare le indicazioni e i limiti contenuti nella Determina Dirigenziale n. B06163 del 17/09/2012.

CONTRIBUTO

L’EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO AVVERRÀ IN TRE TRANCHE:

  • anticipo pari al 40% del contributo;
  • secondo anticipo pari al 40% del contributo;
  • pagamento finale commisurato all’importo riconosciuto.

Ciascun proponente (sia in forma singola che associata) può presentare massimo due proposte progettuali, relative alla stessa linea o a linee di intervento differenti.

I progetti devono essere presentati esclusivamente attraverso la procedura telematica.

DOMANDA

  • Per il 2018 i termini sono i seguenti: dalle ore 9.00 del 19 febbraio alle ore 17.00 del 9 marzo.
  • Anno 2019 Dalle ore 9.00 del 18/02/2019 alle ore 17.00 del 11/3/2019

 

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

ALTRI ARTICOLI