Alibaba, colosso cinese dell’e-commerce, nel secondo trimestre vede i ricavi crescere del 56%, a 50,2 miliardi di yuan (7,4 miliardi di dollari). Le attese erano per 47,9 miliardi. Il risultato netto è raddoppiato (+96%), arrivando a 14,031 miliardi. A Wall Street, ancora aperta, il titolo sale del 3,7%. Dietro questi numeri ci sono, ovvio, i sempre più cinesi che cercano on-line prodotti convenienti o di qualità: i consumatori attivi della piattaforma sono 466 milioni, erano 434 l’anno scorso. Ma nelle strategie future c’è una integrazione tra commercio on e off-line, e una proiezione all’estero. «La nostra tecnologia sta guidando una crescita significativa nel nostro business e rafforzando la nostra posizione al di là del nostro commercio core» ha detto Daniel Zhang, Ceo. Se infatti il fatturato dei servizi cluod cresce del 96%, tra i filoni strategici del gruppo c’è l’integrazione senza soluzione di continuità dell’esperienza online e offline nella vendita al dettaglio.

A maggio è stata completata l’acquisizione di una quota di controllo di Intime Retail Group, 49 tra department store e mall in Cina, mentre nell’alimentare con Hema si mira a digitalizzare il supermercato tradizionale. Nella trimestrale spicca il +136% (a 2,6 miliardi di yuan) del commercio internazionale al dettaglio, dovuto a piattaforme come Lazada (nel Sud Est asiatico) o AliExpress. Qui Alibaba punta a mettere le fondamenta di una crescita a lungo termine. Tra gli obiettivi c’è anche avere più aziende straniere: è stata appena firmata una joint venture con Marriot, a giugno a Detroit il Gruppo ha accolto 3.000 imprenditori per insegnare loro come vendere in Cina usando Alibaba, a settembre si fa il bis in Canada.