Amazon compra Whole Foods ad un prezzo economico, titolo in rialzo
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Il fondatore di Amazon Jeff Bezos ha appena iniziato a ‘disturbare’ il sistema finanziario (erogando in 5 anni 3 miliardi di prestiti alle piccole imprese attraverso la piattaforma Amazon Lending) e già fa tremare un altro settore, quello alimentare, con l’acquisto a sorpresa di Whole Foods Market, catena statunitense di frutta e verdura fresca bio che ha chiuso il 2016 con ricavi da 15,7 miliardi di dollari.

L’ha voluta e  l’ha pagata 13,7 miliardi di dollari in contanti.

Quest’ultima acquisizione, che crea il panico tra i supermercati, è probabilmente la più grande operazione mai eseguita da Bezos con cui entra in grande stile nel cuore dei megastore americani fisici.

L’e-commerce colossale di Amazon divora il retail alimentare dimostrando che il modello di shopping del futuro è la fusione perfetta dei due mondi fisici e digitali.

Ogni volta che Bezos acquisisce o sta per  acquisire un’azienda (di recente, sta puntando Slack, la popolare App per la comunicazione aziendale da 9 miliardi di dollari), ci chiediamo: “Che avrà in mente?”.

Ha in mente l’obiettivo di sempre: essere in grado di vendere di tutto e di conquistare più fette di mercato che può.

Soltanto il business del settore alimentare gira intorno agli 800 miliardi di dollari.

 

Amazon entra in scena ed i grandi supermercati tremano

Gli analisti di Credit Suisse si aspettano che gran parte delle vendite online venga gestita dalla catena di supermarket WFM massimizzando l’efficienza con una maggiore automazione dei processi, un più vasto assortimento, freschezza dei prodotti e, di conseguenza, meno resi.

La banca d’affari svizzera non vede Amazon Fresh relegata al settore alimentare quanto, piuttosto, ad un “programma di consegne giornaliere”, tra cui quelle relative ai generi alimentari.

Whole Foods continuerà ad operare col suo marchio separato da Amazon.

L’entrata in scena di Amazon fa tremare le grandi catene di supermercati fisici che devono sopportare come sempre affitti e costi di manutenzione elevati, costi del personale e quant’altro: gli shop senza file né cassa, le consegne a domicilio fanno gola agli utenti da tempo abituati ad acquistare online.

 

Punti vendita Amazon: shop senza cassieri

Circa un anno fa, è stato avviato il brand Amazon Go per rodare la vendita online di store alimentari senza cassieri (considerando il pagamento automatico al momento dell’ordine online).

E’ ancora in fase sperimentale tanto che, al momento, ne usufruiscono i dipendenti dell’azienda.

Il sistema ancora da perfezionare funziona con la “Just walk out technology” che consiste nel portare fuori dal negozio la merce ordinata e addebitata all’acquirente.

A parte questa parentesi sperimentale in via di perfezionamento, è molto probabile che Bezos punti in futuro a ‘supermarket Amazon’ anche in Europa (come Regno Unito ed Olanda).

Bezos non ha scelto semplicemente il settore alimentare ma la regina statunitense dei prodotti alimentari biologici, una nicchia di elite (considerando anche i prezzi più elevati) che Amazon attraverso l’e-commerce vorrebbe rendere meno di nicchia raggiungendo più clienti possibile: guadagnare da questa nicchia rendendola, al contempo, più accessibile a tutti a cominciare da sconti, offerte o prezzi da abbonamento.

Come sarà organizzato il punto vendita Amazon?

Quasi sicuramente sarà una sorta di hub, un punto di interconnessione tra compratore e venditore per concludere la transazione iniziata online dove non ci sarà più bisogno di fare interminabili file alle casse.

 

I primi colpi in borsa

Supermercati come Walmart, Kroger, Safeway, Costco e Target hanno già subito il primo colpo vedendo affondare i loro titoli con perdite del 5-9% il giorno dopo l’acquisizione di Whole Foods da parte di Bezos.

Al contrario, dopo l’annuncio dell’acquisizione, la capitalizzazione di mercato di Amazon è cresciuta da 464 miliardi di dollari a circa 480 (più o meno l’aumento è pari alla cifra sborsata per l’acquisizione).

Venerdì scorso, sempre dopo l’annuncio, il titolo WFM (Whole Foods Market) ha ottenuto un rialzo di 29,1% e ieri è salito ancora di un +1,27% (sopra quota 42 dollari, raggiungendo i 43,22 dollari).

Karen Short di Barclays ha aumentato il prezzo obiettivo su WFM da 38 a 48 dollari.

In questo clima, Walmart in particolare sarebbe tentata di dare del filo da torcere al gigante dell’e-commerce per impedire ad Amazon di rilevare Whole Foods o, semplicemente, per rendergli la transazione più onerosa anche se, le risorse di Amazon sono illimitate.

Comunque sia, a detta di Charles Kantor, managing director di Neuberger Berman Investment Advisers che possiede il 2,7% del capitale di WFM, l’offerta di Amazon sembra economica.

La vera sfida è tra Amazon e Walmart, rivali da sempre.

L’unica scappatoia per i mega supermercati coinvolti in questa nuova realtà è puntare sull’innovazione tecnologica e digitale.

Insomma, l’e-commerce sfida il retail e, dal canto suo, il retail è costretto a rispondere a colpi di innovazione tech.

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