ANCE UNINDUSTRIA REGGIO EMILIA – BENE ACCORDO SUL CREDITO

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Il “respiro finanziario” promosso dal nuovo accordo tra ABI e Associazioni di categoria è una misura indispensabile nella corsa contro il perdurare del segno negativo nei bilanci delle PMI.
In un quadro globale di difficoltà nell’accesso al credito, esso rappresenta un forte segnale di collaborazione da parte degli istituti di credito e del sistema della rappresentanza d’impresa a sostegno dell’economia nazionale, che migliora e consolida alcuni degli strumenti introdotti dalla moratoria del 2009.
L’accordo infatti consente alle piccole e medie imprese di ottenere la sospensione dei prestiti a medio e a lungo termine, l’allungamento della durata dei finanziamenti e la concessione di nuovi prestiti in presenza di un aumento dei mezzi patrimoniali.
Un supporto quanto mai necessario per le piccole e medie imprese in difficoltà, anche se la sospensione dei rimborsi di prestiti riguarda solo la quota capitale, mentre i benefici della sospensione sono minimi dove l’incidenza della quota interessi è predominante.
Tuttavia, dobbiamo sottolineare che, sebbene sospensioni e allungamenti della durata dei finanziamenti siano azioni indispensabili, essi rischiano di perdere il loro impatto economico se non inseriti in una visione di più ampio respiro. Così come limitare la concessione di nuovi prestiti alla concomitanza di un aumento dei mezzi patrimoniali, rischia di essere uno strumento inutilizzabile dalle PMI seriamente colpite dalla crisi.
Per il settore delle costruzioni, in particolare, occorre un’azione, sia da parte dell’ABI sia da parte delle rappresentanze datoriali di categoria, che guardi oltre il breve periodo in un’ottica di sospensione/allungamento dei prestiti almeno quinquennale.
Il nostro comparto necessita del “tempo” necessario a consentire la vendita degli immobili che ora avviene – causa la crisi dei consumi interni – in modo più dilatato rispetto a quando furono stipulati i relativi mutui.
Questa nuova moratoria dimostra che si può intervenire in tempi brevi, ma è fondamentale che si introducano nuovi provvedimenti rispondenti alle esigenze specifiche del settore immobiliare, che rappresenta il più forte volano di sviluppo dell’economia di un Paese oggi particolarmente in difficoltà e bisognoso di un supporto immediato, pena la perdita di migliaia di aziende e di posti di lavoro.
Deve essere chiaro che stiamo ricostruendo delle fondamenta che sosterranno sia il settore finanziario che quello imprenditoriale.

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