Anche l’Italia è in grado di sfornare Top Manager da far invidia al mondo
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In un periodo come questo, in cui non si fa altro che parlare di crisi economica e fuga dei cervelli, questa classifica dimostra ampiamente come anche nel nostro paese operino con costanza e successo personalità con competenze manageriali indiscusse.

Scopriamo allora quali sono i 5 top manager più pagati in Italia e a quanto ammonta la loro retribuzione annua.

(5) Marco Sala – International Game Technology

 

Marco Sala, CEO di International Game Technology (ex Lottomatica), è leader di un’azienda al sesto posto nel mondo per gli introiti ricavati nel settore del gioco. Una responsabilità non da poco, che gli vale ogni anno ben 10 milioni e 834 mila euro.

(4) Giovanni Battista Ferrario – Italcementi

 

Il Direttore Generale del colosso Italcementi, Giovanni Battista Ferrario, ha incassato per il 2015 un totale di 11 milioni e 133 mila euro, in virtù di un maxi-bonus versato dall’azienda. Questa particolarità ha fatto sì che Ferrario abbia incassato poco più dell’ad. di Italcementi, Carlo Pesenti.

(3) Giovanni Caforio – Bristol Myers Squibb

Per le classi dirigenti di oggi è fondamentale tenere il passo con il futuro attraverso i numerosi corsi per manager messi a disposizione dei migliori Top Manager in Italia. Solo così si sarà in grado di raggiungere i grandi risultati di Giovanni Caforio, a capo del celebre gruppo farmaceutico Bristol Myers Squibb, che ha onorato il proprio Chief Executive Officer con uno stipendio di 14 milioni e 400 mila euro.

(2) Luca Maestri – Apple

 

È italiano il Chief Financial Officer e Senior Vice President di una delle società più importanti al mondo: Luca Maestri in Apple guadagna all’anno cifre che si aggirano intorno ai 22,6 milioni di euro, ben al di sopra dello stesso Tim Cook, fermo a 10,2 milioni.

(1) Sergio Marchionne – Fca

 

Si attesta a ben 62,5 milioni di euro l’incasso di Sergio Marchionne nel 2015, un numero che distanzia ampiamente gli altri Top Manager della nostra speciale classifica. Senza contare gli altri introiti dell’uomo di fiducia di casa Agnelli, che è in possesso di partecipazioni azionarie dal valore di 300 milioni, sparsi fra tutte le società in cui presta la propria professionalità.

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