Assegni: tempi moderni
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Banche e assegni: da settembre prossimo prende avvio la procedura CIT, nuove modalità di negoziazione digitale

Assegni verso la dematerializzazione. E’ in fase di avvio la procedura CIT, sigla di Check Image Truncation, quale nuovo processo di incasso esteso a tutto il sistema bancario. L’attuazione pratica è prevista tra settembre e novembre prossimo.  “Paperless” è il dictat valido per i sistemi di pagamento. E’ l’elettronica ormai a fare la parte da leone sia per gli aspetti commerciali, sia per quelli organizzativi delle transazioni finanziarie.

La legge sull’ assegno risale al lontano 1933. E’ trascorso poco meno di un secolo da allora e ci sono stati diversi interventi normativi in materia. Nel frattempo è molto cambiato anche il modo di operare sia delle banche sia delle imprese. L’evoluzione tecnologica si è mossa a grandi passi; la globalizzazione è un fatto consolidato; gli operatori economici sono spesso distanti fra loro; le transazioni commerciali sono aumentate esponenzialmente.

Non più carta:  copie informatiche degli assegni con pieno valore giuridico

Oggi, nell’era della digitalizzazione, anche gli assegni  si adeguano ai processi più avanzati e alla realtà dei tempi. Grazie al decreto legge 70 del 13 maggio 2011 e successive modificazioni, le norme varate riconoscono pieno valore giuridico alle copie informatiche degli assegni. Tale sostanziale novità regolamentare ha impatto sull’ operatività di negoziazione degli assegni ed anche sull’ eventuale protesto dei titoli.

Non sono più numerosi come vent’anni fa gli assegni in circolazione. Le transazioni viaggiano piuttosto su altre linee. Gli utenti dimostrano ormai di privilegiare pagamenti elettronici, più pratici, veloci, meno rischiosi, più facili da controllare anche amministrativamente, esenti da protesto.

L’utilizzo degli assegni è rimasto sinora uno dei pochi baluardi cartacei nell’ambito delle transazioni finanziarie. Carte di pagamento e bonifici e altre novità varie hanno posto in secondo piano gli strumenti di pagamento materiali. Un primo momento problematico nell’utilizzo degli assegni risale agli anni Novanta. Numerosi truffe a quell’epoca  hanno avuto ad oggetto questi titoli durante le fasi di trasmissione. Trafugati e modificati da mani esperte e senza scrupoli in caso di smarrimento furto o invio a mezzo posta, gli assegni avevano perduto credibilità. Per motivi di sicurezza l’uso più frequente di bonifici ha ovviato i problemi più diffusi legati agli assegni. Tuttavia resistono.

Le nuove regole per la negoziazione degli assegni

Nonostante tutto, gli assegni cartacei resistono a dispetto dei tempi. Comincia però, finalmente, una nuova era della gestione di incasso. Quando il prenditore del titolo consegna in banca l’assegno per il versamento sul conto corrente, l’addetto procede al controllo formale. La verifica riguarda, fra l’altro, la completezza di tutti gli elementi essenziali. Appurato che l’assegno sia valido e completo, si provvede a generare un’immagine digitale dell’assegno, applicandovi una marcatura temporale sostitutiva, così come prevede la legge. L’assegno cartaceo viene quindi conservato dall’ Istituto di credito per soli 6 mesi, dopo i quali viene distrutto.

Dell’assegno così negoziato si può ottenere copia analogica solo una volta. Stessa regola vale per il protesto o la dichiarazione equivalente di impagato.  Poichè la copia analogica ha valore legale, non ne può infatti consentire la duplicazione, rimanendo quell’unica copia il solo itolo valido.

La CHT, precursore della CIT

La CIT trova il suo antecedente naturale nella CHT, la Check Truncation. Si è trattato, sinora, di una forma di “troncamento di controllo” nell’ambito della negoziazione degli assegni. La procedura di incasso degli assegni bancari e circolari voleva che i titoli non superiori a 5000 euro venissero trattenuti dalla banca negoziatrice, anzichè essere materialmente trasmessi alla trattaria. Il regolamento degli importi della maggioranza degli assegni, quindi, avveniva su rete.

La CHT , dalla sua introduzione nel 1993, ha consentito riduzione di costi di lavorazione dei titoli e tempestività di aggiornamento dati relativi al pagamento attraverso regole precise. In caso di contestazioni, infatti, il traente ha mantenuto il diritto di richiedere la materialità del titolo per la verifica formale. La procedura ha comportato vantaggi per gli Istituti di Credito e riduzione dei tempi di disponibilità valuta per i clienti. L’esperienza è stata considerata , pertanto, positiva e l’utilizzo è stato ampliato.

Le novità nel sistema

Il sistema porterà al progressivo esaurimento delle cosiddette stanze di compensazione, strumenti di scambio materiale dei titoli tra banche. Da settembre prossimo, infatti gli Istituti di Credito scambieranno assegni solo informaticamente. C’è però un distinguo. Per i titoli di importo al di sotto della soglia di 8000 euro verranno indicati i soli dati identificativi dell’assegno. Per i titoli  compilati per importi superiori anche l’immagine dell’assegno firmata digitalmente. La norma vale indistintamente per assegni bancari, circolari e vaglia postali.

Per il corretto funzionamento del sistema sono previsti dei tempi rigorosi entro i quali devono essere svolte le diverse fasi di scambio tra Istituti di credito. La presentazione per il pagamento elettronico deve avvenire entro il giorno lavorativo successivo a quello di girata per l’incasso alla banca negoziatrice.

Anche il protesto seguirà le vie informatiche presso i notai o la Banca d’Italia

Accorgimenti necessari da parte della clientela

Il titolo presentato allo sportello bancario deve essere valido e completo. L’immagine subito  ricavata dal supporto cartaceo non ammetterà correzioni dopo la sua scansione. Si rende quindi necessario per i clienti delle banche adottare la massima chiarezza nella compilazione. Altrettanto occorrere prestare attenzione a non danneggiare il titolo.

Questi accorgimenti servono ad evitare costi aggiuntivi a carico del cliente che rende più complessa e gravosa la gestione della la materialità del titolo.  D’altra parte, per agevolare l’acquisizione dell’immagine e le informazioni, sono state definite specifiche regole di stampa dei moduli degli assegni.

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