Assegno circolare o assegno bancario? cosa sono? tutto quello che c’è da sapere!
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L’ assegno circolare è un titolo di credito emesso da una banca, che lo firma, in relazione a una somma di denaro, che già è detenuta in cassa dall’istituto.

L’ assegno circolare deve essere emesso con la formula di non trasferibilità, ossia non può essere girato a terzi beneficiari, a maggiore garanzia della persona che riscuoterà l’importo. Sul titolo deve essere indicato il nome o la ragione sociale del soggetto beneficiario.

La caratteristica essenziale dell’ assegno circolare, quindi, è che viene emesso da una banca e che è sicuro che essa erogherà al beneficiario la somma indicata sul titolo, in quanto coperto. Risulta essere pagabile a vista, anche se sul punto esistono alcune limitazioni, e può essere riscosso presso la sede o la filiale della banca che ha effettuato l’emissione.

A maggiore tutela del creditore, la banca emittente dovrà depositare presso la Banca d’Italia una cauzione a copertura della somma riportata sull’ assegno circolare. Per essere ancora più chiari: l’ assegno circolare, a differenza di un altro assegno bancario, è sicuro al 100%, in quanto la banca che lo ha emesso lo ha già coperto all’atto della stessa emissione.

Vediamo come si fa a riscuotere un assegno di questo tipo. Basta recarsi presso lo sportello della banca emittente, munito di un documento di riconoscimento valido, in modo che si possa accertare l’identità di chi richiede la riscossione della somma.

L’istituto, a questo punto, chiederà al titolare dell’assegno la ragione per cui ne è entrato in possesso. Risulta essere probabile che essa sia legata all’erogazione di un prestito da parte della banca per i casi in cui non si possegga un conto corrente. Ciò accade, in particolare, quando si richiede un prestito online.

In sostanza, la banca ha accettato la richiesta di finanziamento di un cliente, il quale non possedendo alcun conto corrente, deve riscuotere il prestito in un’altra modalità, quale l’ assegno circolare, appunto.

Il titolo deve riportare la dicitura pagabile a vista, altrimenti sarebbe nullo. Quando la cifra indicata su di esso supera i 1000 euro, il beneficiario deve pagare l’imposta di bollo, che si applica sull’ assegno circolare lo stesso giorno in cui viene erogata la somma, specie se si sta riscuotendo il pagamento di un contratto o di una fornitura.

L’assegno circolare è una forma di pagamento che avviene tra persone o tra imprese, oltre che tra banca stessa e cliente, si veda il suddetto caso di prestito senza conto corrente, e risulta essere sicuro, come dicevamo, perché coperto dalla banca all’atto dell’emissione stessa. Quindi, tranne che non fallisca la banca, e per fortuna sarebbe un caso più unico che raro, in Italia, il beneficiario potrà sempre avere certezza della riscossione del credito vantato.

L’assegno circolare può essere riscosso fino a 3 anni dalla data di emissione. Successivamente, il titolo sarà segnalato al Ministero delle Finanze e la relativa somma verrà accreditata presso il Fondo depositi dormienti.

Al contrario, chi ha emesso l’assegno avrà a disposizione 10 anni di tempo per ottenere eventualmente il rimborso, nei casi in cui questi non venisse riscosso, ovvero 7 anni in più del beneficiario. In questo caso, il richiedente potrà chiedere il rimborso al Fondo depositi dormienti.

L’assegno circolare è molto utilizzato nelle relazioni commerciali con l’estero. Per esempio, le aziende che importano merci dall’estero e che devono, quindi, pagare i dazi doganali e l’IVA, possono provvedere al pagamento in contanti o con l’emissione di un tale titolo intestato alla Banca d’Italia con riferimento alla sezione doganale di competenza.

Da ciò possiamo capire come l’assegno circolare sia considerato un titolo di credito praticamente sicuro, essendo utilizzato nei rapporti internazionali e certificato da un organo della Pubblica Amministrazione, quale la Banca d’Italia.

Per il resto, i vantaggi dell’assegno circolare sono gli stessi di un assegno bancario, ossia assicurano al beneficiario di disporre di un titolo di credito assimilabile al contante, senza i rischi connessi alla detenzione di quest’ultimo.

Peraltro, abbiamo visto che l’assegno circolare può essere riscosso entro 3 anni dall’emissione, il che lo rende uno strumento di gran lunga più flessibile di un assegno bancario, il quale può essere incassato entro 8 giorni, se emesso su piazza, oppure entro 15 giorni, se emesso fuori piazza. Nel primo caso, s’intende che l’assegno è stato emesso nello stesso Comune della Repubblica Italiana in cui sarà riscosso; nel secondo caso, invece, sarà riscosso in un Comune diverso da quello in cui è avvenuta l’emissione.

Infine, va detto che la clausola di non trasferibilità può anche essere eliminata dal beneficiario su sua richiesta, ma solo se l’importo indicato sul titolo è non superiore ai 5 euro e dietro il pagamento di un’imposta di bollo di 1,50 euro per ogni assegno emesso in tal modo.

Le norme italiane, infatti, tendono a disincentivare il ricorso alla non trasferibilità, mirando a tracciare il più possibile i pagamenti, in modo da contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.

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