Atlante 2 porta avanti da solo la cartolarizzazione dei 26 miliardi di crediti deteriorati di Mps
Banche, aumenti in vista per Mps e Carige, widiexpress

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In questo modo però impiegherebbe quasi tutte le sue risorse finanziarie, pari a 1,7 miliardi, rinunciando alla possibilità di entrare in altre operazioni.

Dopo che i due partner privati, Fortress ed Elliott, si sono ritirati dalla partita, come emerso dagli incontri di venerdì scorso, Atlante 2 è rimasto solo in campo per l’acquisto dei crediti deteriorati di Mps ed avrebbe intenzione di andare avanti comunque.

Secondo alcune indiscrezioni emerse da incontri che si sono tenuti ieri, il fondo gestito da Quaestio si appresterebbe ad effettuare un’offerta per la tranche junior e mezzanine dell’operazione di cartolarizzazione dei 26 miliardi di npl di Mps senza il contributo dei due partner. In questo caso l’esborso sarebbe decisamente superiore al previsto e rischierebbe di drenare le risorse necessarie per altre operazioni. Atlante dispone di 1,7 miliardi da investire in npl. L’investimento per portare a termine l’operazione con Siena sarebbe stato di circa 900 milioni, mentre gli altri due partner avrebbero versato altri 700 milioni circa. A questo punto l’investimento complessivo di Atlante salirebbe a circa 1,6 miliardi, quanto la sua dotazione.

Questo scenario apre numerose questioni. La prima è che si rischi di slittare nei tempi, vista l’incertezza che ancora pende sull’operazione. Il 28 giugno scade il periodo di esclusiva concesso ad Atlante 2 e agli altri due fondi. Il giorno successivo è prevista una riunione del cda di Mps che avrebbe dovuto approvare il piano definitivo, nel quale verrà riportata anche la misura dei tagli al personale e che dovrà recepire la soglia Srep che la Bce si appresta a comunicare a giorni alla banca.

Gli altri dubbi riguardano le operazioni nelle quali sarebbe dovuta intervenire Atlante 2, per le quali ora si rischia che non vi siano più risorse sufficienti. In particolare, si tratta della partecipazione al derisking di Cariferrara in vista dell’acquisizione da parte di Bper e delle Casse di Risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato, per le quali sta trattando l’acquisto Cariparma (Crédit Agricole).

Non è escluso che i due fondi che si sono tirati indietro possano in qualche modo ritornare nella partita, visti gli interessi che i due soggetti hanno in Italia. Fortress controlla nella penisola doBank, la piattaforma di gestione degli npl che ha recentemente fatto domanda di quotazione a Piazza Affari, mentre Elliott è socio di Credito Fondiario, che svolge il ruolo di advisor per Atlante 2. Secondo le indiscrezioni, tra i motivi di divergenza di vedute non vi era solo la valorizzazione degli npl, ma anche lo schema di finanziamento della struttura.

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