La conversione delle azioni privilegiate di Unipol Gruppo Finanziario (Ugf) in titoli ordinari comporterà, almeno inizialmente, un aumento del peso di Finsoe nel capitale della holding. Ma ciò non comporterà, a giudizio della Consob, l’obbligo di opa da parte della società controllata dalla cooperative. Che anzi nei prossimi mesi è destinata a sciogliersi girando le azioni del gruppo finanziario ai propri soci. Così ha risposto Consob al quesito posto da Unipol , aggiungendo che «conseguentemente non sorgerà alcun obbligo di opa per acquisto indiretto sulle azioni diUnipolSai Assicurazioni, società quotata controllata da Ugf. La conversione è stata approvata dall’assemblea straordinaria Ugf del 25 febbraio e dall’assemblea straordinaria dei possessori di azioni privilegiate Ugf del 26 febbraio». Giovedì 26 Banca Imi aveva alzato il prezzo obiettivo su Unipol da 5,4 a 6,1 euro, confermando la raccomandazione buy. Gli analisti hanno sottolineato che il titolo di recente a Piazza Affari è stato penalizzato dalla delusione sulla proposta sul dividendo 2014. Gli analisti di Banca Imi, però, hanno spiegato che la distribuzione del dividendo è stata «principalmente penalizzata da significativi accantonamenti nel business bancario, che comunque, portando a ratio di copertura del 55% sui non performing loan e del 42% sul totale dei prestiti impaired a fine 2014, potrebbero avere implicazioni positive per Unipol in vista del potenziale processo di consolidamento nel settore per una valorizzazione del suo business bancario».