Auto blu: “a volte ritornano”, anzi sono 9000 in più
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Ritornano le auto blu e più che mai. Sono infatti ben 9.000 le auto blu in più rispetto all’anno scorso.

Nonostante il susseguirsi di polemiche e denunce, che negli ultimi anni non hanno accennato ad arrestarsi, il fenomeno delle auto blu non molla la presa. Il Governo aveva parlato di una riduzione che, in effetti, non c’è mai stata e ora è sotto gli occhi di tutti.

L’ultimo censimento pubblicato risale, infatti, al febbraio 2017 e confrontandolo con quello dell’anno precedente, esattamente del febbraio 2016, sono emerse ben 8.781 auto blu in più che si aggiungono alle 20.891.

Un dato paradossale in rapporto ai dati del 2016 che il Governo aveva erroneamente dichiarato, ovvero di una riduzione di 1.049 auto. Il nuovo rapporto sul censimento e il confronto tra i due anni, effettuato dalla società Twig – con a capo Aldo Cristadoro – avrebbe invece fatto emergere l’inghippo. Altro che riduzione.

Lo Stato spende, ogni anno, cifre ingenti per le auto blu e nonostante il Governo avesse varato un provvedimento di contenimento, predisposto nel lontano 2012, le cose non sono affatto cambiate. Anzi, diciamo che il Governo ha detto tante cose, ma non le ha mai portate a termine. Ma il vero colpo per l’economia italiana viene dai Comuni. È proprio nei Comuni, infatti, che le auto blu si moltiplicano, anzi raddoppiano: dalle circa 9.000 del 2015 alle 16.000 del 2016. Ad aggiudicarsi il titolo di Comune con più auto con autista, ovviamente in proporzione agli abitanti e ai municipi, è Oristano con ben 20 auto blu. A seguire il Sud con Trapani, Brindisi, Cosenza e Messina. Con le auto di servizio c’è in testa Torino: 294 auto, Roma con 146 e Sassari con 106. La lista continua. Insomma, fidarsi è bene, ma controllare è meglio.

 

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