Balzo del PIL dell’economia europea
crescita

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Il PIL, acronimo di prodotto interno lordo, misura il valore di mercato di tutte le merci finite e di tutti i servizi prodotti nei confini di una nazione in un dato periodo di tempo. La nozione di prodotto è riferita quindi ai beni e servizi che hanno una valorizzazione in un processo di scambio.
Il termine interno indica che tale variabile comprende le attività economiche svolte all’interno del Paese; sono dunque esclusi i beni e servizi prodotti dalle imprese, dai lavoratori e da altri operatori nazionali all’estero; mentre sono inclusi i prodotti realizzati da operatori esteri all’interno del Paese. Sono escluse dal PIL anche le prestazioni a titolo gratuito o l’autoconsumo.
Il termine lordo indica che il valore della produzione è al lordo degli ammortamenti.
Il PIL si è guadagnato una posizione di dominanza circa la sua capacità di esprimere o simboleggiare il benessere di una collettività nazionale e il suo livello di sviluppo o progresso.

Il primo concetto di PIL  fu espresso in modo completo dall’economista Adam Smith nella sua più celebre opera La Ricchezza delle Nazioni. Egli infatti ritiene che il capitale possa essere di due specie: circolante e fisso.
Il capitale circolante si caratterizza dal fatto che genera un profitto per chi lo possiede solo nel momento in cui il proprietario stesso lo cede e quindi se ne separa.
Il capitale fisso, invece, genera profitto dal suo possesso.

Dopo il primo semestre si è registrato un incremento superiore ai 2 punti percentuale. Questo non accadeva dal 2007, cioè da prima che avvenne l’ormai conosciuta crisi attuale. L’economia dell’euro zona è in costante crescita, anche se di poco, dal 2013 e con quest’ultimo incremento del 2,1% sembra segnare l’inizio di una fase positiva. Le statistiche hanno fatto emergere nuove indagini e il Pmi ha segnalato una fase in ascesa dei posti dei posti di lavoro, soprattutto in Francia e in Spagna. In generale un miglioramento si è visto in tutta Europa, tanto che il tasso di disoccupazione si è abbassato al 9,1% ( tasso più basso da nove anni). Buone notizie anche per la Spagna che, per la prima volta, è riuscita a tornare ai livelli del PIL precedenti alla crisi e persino la Grecia, stando ai dati di Markit, ha dato segni di ripresa. Per quanto riguarda l’Italia, dopo anni di mancata espansione, nell’ultimo trimestre, si è vista un’accelerazione. Sebbene si sia registrata un’espansione generale, è intervenuta la Bce sostenendo la necessità di ridurre le tasse sul lavoro per avere così segnali di crescita definitivi.

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