Banca IFIS chiude il 2015 con un utile netto di 162 milioni
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Il margine di intermediazione si attesta a 408,0 milioni di euro (+43,6% rispetto all’esercizio precedente, pari a 284,1 milioni), grazie alla significativa crescita registrata dai segmenti DRL (+69,3%) – attivo nell’acquisto e nella gestione di portafogli di crediti non-performing nel mercato unsecured – e Crediti Fiscali (+84,8%) e dal positivo apporto dei crediti commerciali, nonché per effetto di alcune operazioni non-ricorrenti che hanno interessato il segmento DRL e Governance & Servizi.

Il margine di intermediazione del settore crediti commerciali pari a 158,7 milioni di euro (+2,0%, rispetto ai 155,6 del 2014) è prevalentemente riferibile alle aree di business Credi Impresa Futuro e Pharma.

Sostanzialmente in linea con il 2014 il margine di Credi Impresa Futuro (+1,1%). Il turnover del settore è pari a 10,1 miliardi di euro (+21,8% rispetto a dicembre 2014), con un numero di imprese clienti pari a 4.487, in crescita del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e con un impiego puntuale di 2,8 miliardi di euro (+16,0% rispetto a dicembre 2014). Il significativo incremento è in parte riconducibile alla conclusione, alla fine del 2015, di un accordo con un primario player di mercato, che ha consentito l’ingresso della Banca nel business delle multi-utilities che non ha, però, avuto effetti economici nel corrente esercizio.

Quanto al margine di intermediazione del business Pharma, esso aumenta del 2,6% rispetto all’anno precedente. Questo risultato continua ad essere influenzato dalla diminuzione delle commissioni di acquisto, addebitate al cedente e classificate fra gli interessi attivi, derivante da un approccio al mercato più “aggressivo” adottato dall’area di business a partire dal 2014, con l’acquisto di portafogli di crediti al loro valore nominale o leggermente sotto la pari. Il nuovo approccio basa la sua redditività sugli interessi di ritardato pagamento addebitati in presenza di una rischiosità degli attivi particolarmente contenuta. Gli interessi di ritardato pagamento sono attualmente contabilizzati per importi prudenziali inferiori al tasso di interesse di mora nominale; la Banca, nell’ambito del generale quadro normativo di riferimento, sta lavorando ad un affinamento metodologico delle modalità di rendicontazione di tale componente, al fine di meglio rappresentare l’effettiva redditività dell’area di business Pharma.

Il settore DRL registra una crescita notevole del margine che si attesta a 56,3 milioni di euro rispetto ai 33,2 milioni nel corrispondente periodo del 2014 (+69,3%). L’ottima performance del periodo è il risultato di un’efficace raccolta di piani cambiari e manifestazioni di volontà – che hanno complessivamente registrato una crescita nell’ordine del 100,1% (244,5 milioni rispetto ai 122,2 milioni del 31 dicembre 2014), da un’accelerazione dell’attività giudiziale della Legal Factory nonché da alcuni elementi di carattere non ricorrente: in primo luogo, gli effetti positivi derivanti dalla cessione realizzata nel quarto trimestre 2015 di tre portafogli, parzialmente compensata dagli effetti negativi derivanti dall’aggiornamento del modello simulativo dei flussi di cassa per un effetto netto di 6,5 milioni di euro; in secondo luogo, il margine d’intermediazione al 31 dicembre 2015 beneficia, in termini di esposizione, della classificazione in tale voce degli effetti economici conseguenti alle variazioni dei flussi di cassa attesi riferibile alle posizioni classificate a sofferenza precedentemente esposta tra le rettifiche di valore su crediti (3,2 milioni al 31 dicembre 2014). Le variazioni percentuali esposte tengono conto di tale riclassifica sui dati relativi al 2014.

Il margine di intermediazione del settore dei Crediti Fiscali si attesta a 20,3 milioni (+84,8%, 11,0 milioni di euro al 31 dicembre 2014 ), per effetto del positivo andamento degli incassi con riduzione delle tempistiche effettive rispetto alle attese, nonché per effetto di un’operazione che nel quarto trimestre ha generato un utile di 5,2 milioni di euro.

Quanto al settore Governance e Servizi, il margine d’intermediazione si attesta a 172,7 milioni rispetto ai 84,3 milioni del 31 dicembre 2014 (+104,7%), grazie al contributo dell’utile derivante dall’operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato perfezionata nel mese di aprile 2015 (124 milioni di euro), parzialmente compensata dalla diminuzione della marginalità prodotta dal “nuovo” portafoglio. La redditività del settore beneficia, inoltre, dell’abbassamento del costo della raccolta retail, dovuto alla riduzione pianificata delle masse e dei tassi di interesse, andamento che è atteso in frazionale rialzo per effetto delle nuove scadenze a 3, 4 e 5 anni lanciate recentemente sul mercato.

Nel quarto trimestre il margine di intermediazione si attesta a 76,8 milioni verso i 73,1 milioni nel corrispondente periodo del 2014 (+5,1%). I crediti commerciali hanno contribuito per 39,7 milioni (verso 39,5 milioni, +0,5%). Il settore DRL per 22,4 milioni (15,9 milioni al netto delle citate componenti non ricorrenti) verso 12,9 milioni, +73,6%. I crediti fiscali per 8,8 milioni verso 2,9 milioni nel 2014, +207,5%. Il settore Governance e Servizi per 5,8 milioni rispetto ai 17,8 dello stesso periodo del 2014 (-67,2%).

Le rettifiche di valore nette ammontano a 34,3 milioni di euro riferibili per 25,3 milioni di euro a crediti verso clientela (rispetto ai 34,5 milioni al 31 dicembre 2014, -26,8%) e per 9,0 milioni di euro a rettifiche di valore su attività finanziarie disponibili per la vendita. Le rettifiche di valore nette su crediti sono riferite al segmento Crediti commerciali per 21,2 milioni (33,0 milioni nel 2014) e al segmento DRL per 3,6 milioni (1,8 milioni nel 2014, al netto della citata riclassifica a margine d’interesse degli effetti economici connessi alla variazione dei flussi di cassa). Quanto alle rettifiche su crediti commerciali, il continuo trend decrescente è da ascrivere agli effetti positivi delle azioni di monitoraggio sull’evoluzione del profilo di rischio creditizio associato alla controparte. Questo andamento si è verificato in presenza di una rigorosa e coerente politica adottata dalla Banca nelle valutazioni di merito creditizio. Il decremento delle rettifiche di valore si traduce in un netto miglioramento del costo del rischio di credito relativamente ai crediti commerciali, calcolato negli ultimi 12 mesi rispetto all’impiego medio su tale categoria, che si attesta a 90 bp (173 bp al 31 dicembre 2014). Quanto alle rettifiche su crediti del settore DRL l’incremento è effetto in parte dell’applicazione di standard procedurali sempre più rigorosi, in parte effetto della chiusura a stralcio di posizioni nell’ambito dell’ordinaria gestione.

Il rapporto sofferenze/impieghi nel settore crediti commerciali si attesta all’1,1% in diminuzione rispetto all’1,3% al 31 dicembre 2014.

Il coverage ratio delle sofferenze del settore crediti commerciali si attesta all’87,9% rispetto all’86,4% del 31 dicembre 2014.

Il residuo della voce “Rettifiche di valore nette” si riferisce all’impairment su tre titoli di capitale non quotati per un totale di 9,0 milioni di euro.

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 373,7 milioni contro i 249,6 milioni del 31 dicembre 2014 (+49,7%).

Il risultato netto della gestione finanziaria del settore Crediti Commerciali cresce del 12,1% a 137,4 milioni di euro contro 122,6 milioni del 2014; quello del settore DRL è pari a 52,7 milioni contro 31,5 milioni del 2014

(+67,4%); quello dell’area Crediti Fiscali si attesta a 19,9 milioni di euro rispetto agli 11,3 milioni del 2014, con un incremento del 76,8%. Infine, il risultato netto della gestione finanziaria del settore Governance e Servizi si attesta a 163,7 milioni di euro con un aumento del 94,1% rispetto al 2014.

Nel quarto trimestre il risultato netto della gestione finanziaria risulta in linea con il quarto trimestre del 2014 (68,7 milioni nel 2015 contro 68,5 del 2014). I crediti commerciali vi hanno contribuito per 33,2 milioni (-9,0%, 36,5 milioni nel quarto trimestre 2014): il calo registrato è effetto dell’incremento delle rettifiche di valore su crediti influenzate da alcune posizioni rilevanti valutate analiticamente. Il settore DRL ha contribuito per 21,8 milioni (+94,8%, 11,2 milioni nello stesso periodo del 2014); i crediti fiscali per 8,5 milioni (+183,1%, 3,0 milioni nel quarto trimestre del 2014); il settore Governance e Servizi ha registrato 5,1 milioni contro 17,8 nel terzo trimestre del 2014 (-71,3%).

Al 31 dicembre 2015 i costi operativi, pari a 128,1 milioni di euro contro 104,7 milioni dell’esercizio 2014, aumentano complessivamente del 22,4%, anche per effetto delle componenti non ricorrenti sotto evidenziate. Le spese per il personale, pari a 48,3 milioni, crescono del 13,6% (42,6 milioni nel 2014) per effetto delle nuove assunzioni avvenute: 177 risorse aggiunte nei corso del 2015, con un incremento del 41,6% rispetto al 2014. L’incremento delle spese del personale è coerente con l’obiettivo di strutturare maggiormente alcune aree e servizi a supporto del business, in particolare nel settore DRL, e del contesto in cui il Gruppo è chiamato ad operare. In totale il numero dei dipendenti del Gruppo a dicembre 2015 è di 724 risorse.

Le altre spese amministrative, pari a 78,8 milioni di euro contro i 59,3 milioni al 31 dicembre 2014, registrano un incremento del 32,9%, per effetto principalmente dell’aumentata attività connessa al settore DRL, i cui costi di recupero e spese di informazione alla clientela (rispettivamente pari a 15,4 milioni di euro e 5,3 milioni di euro) sono esposti in tale voce di conto economico. Si segnala inoltre che i costi del settore DRL includono circa 4,0 milioni di costi connessi ai portafogli oggetto di cessione, la cui plusvalenza è esposta nel margine d’intermediazione. Aumentano anche le spese connesse alla nuova organizzazione dei processi di business e del sistema dei controlli interni. La voce è significativamente influenzata (10,6 milioni di euro) dagli oneri per contribuzione al Fondo di Risoluzione Nazionale (Direttiva 59/201/UE Single Resolution Fund) e di partecipazione al nuovo meccanismo di finanziamento del FITD introdotto dalla Direttiva 2014/49/UE in materia di sistemi di garanzia dei depositi (DGSD). Si segnala che essi sono comprensivi della contribuzione straordinaria pari a 6,5 milioni di euro connessa agli interventi di sostegno del sistema bancario per la soluzione delle crisi di Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, CariChieti e Cassa di Risparmio di Ferrara, cui si aggiungono circa 2,2 milioni di euro di quota ricorrente al Fondo di Risoluzione e 2 milioni di euro quale quota di contribuzione annuale per l’esercizio 2015 a favore del FITD.

Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) si attesta, al 31 dicembre 2015, al 31,4% (41,7% al netto delle poste non ricorrenti1) contro il 36,8% del 31 dicembre 2014

L’utile lordo dell’esercizio si attesta a 245,6 milioni di euro contro 144,9 milioni del 31 dicembre 2014.

Le imposte sul reddito ammontano a 83,6 milioni verso 49,1 milioni al 31 dicembre 2014. Il tax rate di Gruppo passa al 34,0% al 31 dicembre 2015 dal 33,9% al 31 dicembre 2014.

L’utile netto d’esercizio totalizza 162,0 milioni di euro, rispetto ai 95,9 milioni dell’esercizio, 2014 con un incremento del 68,9%.

Nel quarto trimestre l’utile netto di periodo è pari a 13,2 milioni (21,7 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente).

 

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