Banca Marche in gestione provvisoria: tutto ciò che devono sapere i correntisti

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I correntisti di Banca Marche sono numerosi anche al di fuori del territorio di riferimento dell’istituto marchigiano: la banca di Ancona, infatti, porta avanti da anni una politica molto aggressiva di remunerazione dei conti deposito (all’inizio di quest’anno è stata per esempio lanciata una promozione che garantiva il 5% su un orizzonte temporale di 12 mesi). Che cosa devono aspettarsi ora i correntisti dalla gestione provvisoria decisa da Bankitalia? Intanto va chiarito che non devono avere alcun timore. L’attività della banca prosegue regolarmente, e i conti sono in ogni caso garantiti dallo Stato attraverso il Fondo interbancario di tutela dei depositi (fino a 100mila euro per depositante).
Bankitalia: d’ora in poi «sana e prudente gestione»
Come spiega una nota di via Nazionale, inoltre, la procedura di gestione provvisoria condurrà «l’attività aziendale secondo criteri di sana e prudente gestione; dovrà inoltre individuare le necessarie iniziative di rafforzamento patrimoniale, al fine di completare l’azione di risanamento già avviata dalla banca. La clientela», conclude la nota, «potrà quindi a rivolgersi come di consueto agli sportelli della banca, che prosegue regolarmente la propria attività».

La «gestione provvisoria», spiegano fonti vicine alla situazione, è una procedura che sospende, in via temporanea, gli organi dell’azienda (Consiglio di amministrazione e Collegio sindacale) e affida la conduzione dell’azienda stessa a uno o più Commissari, che operano sotto la diretta supervisione della Banca d’Italia. Quali Commissari di Banca Marche sono stati nominati Giuseppe Feliziani (già direttore generale di Carisbo ed ex responsabile territoriale dell’area Emilia Marche Abruzzo del Gruppo Intesa SanPaolo) e Federico Terrinoni (ex ispettore di vigilanza della Banca d’Italia che ha già svolto le funzioni di commissario straordinario di altre banche).
Dal 2012, proseguono le fonti, la banca ha intrapreso, su richiesta pressante della Vigilanza della Banca d’Italia, un percorso di cambiamento gestionale, tra l’altro attraverso la nomina del nuovo direttore generale Luciano Goffi. La nuova gestione ha adottato un approccio di maggiore prudenza nella concessione dei crediti, accompagnato dalla decisione di avviare, sempre su indicazione della Banca d’Italia, un rafforzamento patrimoniale.
La decisione di porre Banca Marche in gestione provvisoria è stata presa alla luce della revisione al ribasso del valore dei crediti erogati dalla precedente gestione effettuata dalla banca nelle scorse settimane per impulso del Presidente Rainer Masera, nominato recentemente, e del Direttore generale Luciano Goffi. La revisione è coerente con le analisi in corso da parte del gruppo di ispettori della Banca d’Italia presente in Banca Marche dal marzo scorso

Queste «rettifiche di valore», rese note oggi in occasione della presentazione della semestrale (situazione alla fine del primo semestre 2013), portano il patrimonio di Banca Marche al di sotto del livello minimo previsto dalla regolamentazione (8 per cento dell’attivo). Non essendo possibile realizzare in tempi brevi l’aumento di capitale già deliberato si sono determinate le condizioni di assoluta urgenza che sono alla base della gestione provvisoria. I commissari si adopereranno ora a verificare e completare il lavoro di chiarezza contabile già svolto, in parallelo alla conclusione ormai prossima dell’ispezione della Banca d’Italia, e a esplorare ogni strada che possa portare rapidamente a un rafforzamento del patrimonio di Banca Marche.

La presenza dei Commissari nominati dalla Banca d’Italia, concludono le fonti, non implica alcuna interruzione o limitazione dell’attività della banca; essa servirà anzi a ribadire che la banca funziona regolarmente ed é gestita con criteri sani e prudenti; la loro opera concorrerà, insieme con il rapporto ispettivo della Banca d’Italia, a offrire un quadro chiaro ed esauriente della situazione aziendale in vista delle necessarie iniziative di risanamento.

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