Banche: nuovo Cda Cooperative Ue, Moltrasio vicepresidente

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Il Comitato esecutivo della Associazione europea delle banche cooperative (EACB) ha confermato nella carica di presidente per il prossimo biennio Christian Talgorn, membro del Comitato esecutivo della Federation Nationale Cre’dit Agricole (Francia). E’ stato confermato anche il vice presidente Gehrard Hofmann (membro del board delle Volksbanken e Raiffeisenkassen (Gemania) mentre e’ stato eletto Andrea Moltrasio (Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Ubi Banca) secondo vicepresidente. Completa il nuovo board dell’Associazione Rainer Borns, presidente di Osterreichische Volksbank (Austria). Il comitato si e’ focalizzata sullo stato delle riforme del sistema bancario, in previsione dell’avvio dell’Unione bancaria europea e sull’impatto che queste avranno sul sistema bancario cooperativo, anche in vista dell’imminente avvio del semestre di Presidenza italiano dell’Unione. In particolare, l’Associazione europea delle banche cooperative intende riaffermare – in questa fase di profonda transizione – che in termini normativi “uguale trattamento” non significa uniformita’ di regole, ma un approccio che non discrimini il settore cooperativo e riconosca le sue caratteristiche distintive. Sergio Gatti, d.g. di Federcasse, citando le due Direttive sugli schemi di protezione dei depositi e sulla gestione delle crisi bancarie (pubblicate il 12 giugno scorso sulla Gazzetta Ufficiale Ue) ha chiesto ai legislatori, nel recepire le nuove norme, di applicare “il principio di proporzionalita’” con specifico riferimento ad alcuni profili dei sistemi bancari nazionali, altrimenti “non puo’ che salire la ribellione” delle banche popolari e di quelle di credito cooperativo “perche’ e’ difficile fare business, che non e’ la massimizzazione del profitto”. Inoltre, “l’atteggiamento punitivo dei regolatori si scarica proprio sul segmento di banche che ha minori responsabilita’ nelle crisi e nel credit crunch”, ha concluso Gatti. Talgorn ha invece puntualizzato che “le 3.700 banche cooperative in Europa finanziano un terzo delle piccole imprese e vogliono continuare a sostenere lo sviluppo delle comunita’ locali”. Infine, “la nuova cornice regolamentare non deve, per questo, metterle in una condizione di svantaggio”.

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