Banche: Patuelli piange, Letta consola e Visco bacchetta

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Un taglio delle tasse, per cortesia. Alle banche. Il credit crunch continua a stringere al collo gli imprenditori italiani e i dati dei prestiti a maggio confermano una tendenza che prosegue ormai da anni. E oggi, nella relazione per l’assemblea annuale dell’Associazione bancaria (Abi), il presidente Antonio Patuelli ha chiesto una riduzione delle tasse sulle perdite. Un settore, quello bancario, che bisogna sostenere secondo il premier Enrico Letta, e che invece il governatore di Bankitalia Ignazio VIsco incita a fare la sua parte.

Guarda qui la photogallery dell’assemblea Abi ad opera di Umberto Pizzi che ha immortalato banchieri, politici, imprenditori e giornalisti presenti.

Troppe tasse sulle banche

Le banche italiane sono “oberate” da tasse “sproporzionate” che frenano l’aumento dei prestiti, ha affermato il presidente dell’Abi: “Ci rendiamo conto – ha sottolineato Patuelli – che non è maturo il momento della complessiva riduzione delle imposte sulle banche, anche se segnaliamo con forza che il comparto bancario e finanziario in genere è oberato da imposte deliberate soprattutto negli anni precedenti alla crisi e che sono oggi del tutto sproporzionate e rappresentano con il forte costo del rischio di credito di questi anni, il principale freno per aumentare i prestiti”.

“Se un prestito – ha spiegato Patuelli – si trasforma in perdita, le banche non lo possono fiscalmente caricare sul bilancio in cui si verifica la perdita, se non per uno 0,3%, ma in ben 18 annualità, una durata economicamente quasi eterna che scoraggia i prestiti soprattutto in tempo di crisi”. Quello che chiede l’Abi, in sostanza, è l’integrale deducibilità fiscale delle perdite, conseguenti ai nuovi prestiti, nell’anno in cui fossero evidenziate nel bilancio civilistico”.

I margini all’osso

Le banche italiane “hanno ridotto all’osso i propri margini” e “non rappresentano più un comparto ricco, perché risentono fortemente della crisi che incide direttamente sui fattori produttivi e realizza il sempre più grave deterioramento del credito”. “La forbice fra raccolta del risparmio e impieghi medi è passata da 300 punti base di prima della crisi ai circa 170 attuali, il margine più basso di tutta l’operatività commerciale di ogni genere in Italia”, ha proseguito Patuelli.

La contrazione dei prestiti a maggio

A maggio i prestiti delle banche si sono mostrati ancora in calo. I prestiti al settore privato hanno registrato una contrazione su base annua del 2,4 per cento (-2,2 per cento ad aprile). I prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,9 per cento sui dodici mesi (-0,8 per cento ad aprile); quelli alle società non finanziarie sono diminuiti, sempre su base annua, del 3,6 per cento (-3,5 per cento ad aprile).

Le banche facciano la loro parte. Lo stimolo di Visco

Le banche devono dare un sostegno finanziario adeguato alle imprese per garantire una ripresa economica duratura. È il monito lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, all’assemblea Abi. ”L’economia italiana – ha detto Visco – si trova ancora in una difficile transizione. Superarla con successo richiede l’impegno di tutti. Il sistema bancario deve fare la sua parte. Non ci potrà essere ripresa duratura – ha sottolineato – in mancanza di un sufficiente sostegno finanziario alle imprese”. D’altra parte, i timori degli analisti internazionali sulla solidità delle banche italiane non sempre sono “ben motivati” ma non vanno sottovalutati.

Meno costi e una gestione migliore

“Devono proseguire – ha aggiunto il governatore – le politiche aziendali volte a contenere i costi, migliorare la gestione dei rischi, ampliare la base patrimoniale delle banche”. Il rafforzamento patrimoniale conseguito dal sistema bancario nel corso degli ultimi, “difficili” anni “è stato rilevante”, e ”le tensioni – ha aggiunto Visco – sono destinate a proseguire nei prossimi mesi.

Il messaggio di Letta

“Se l’Italia non esce dalla crisi le banche continueranno a soffrire”, ha sottolineato il premier, Enrico Letta, in un messaggio inviato all’assemblea Abi. Letta ha auspicato per questo un lavoro “di squadra” da parte di tutte le forze del paese. ”Restituire liquidità alle aziende è il primo passo per uscire dalla crisi e generare sviluppo e lavoro”.

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