Bankitalia: in aumento riciclaggio e finanza creativa corrotta

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Nel 2013 e nei primi sei mesi del 2014 aumentano decisamente le segnalazioni di operazioni sospette all’Unità di informazione finanziaria (Uif), istituita in maniera autonoma presso la Banca d’Italia. E’ quanto si legge nel rapporto sul 2013 secondo cui l’importo complessivo segnalato lo scorso anno è di 84 miliardi di euro. La stragrande maggioranza (85%) delle segnalazioni di operazioni sospette arriva dalle banche e solo il 4% dai professionisti. “Pressoché nullo” l’apporto degli uffici della Pubblica Amministrazione.

ITALIA CONTRASTI ZONA GRIGIA – L’Italia deve contrastare “una zona grigia di operatori finanziari disponibili a rendersi strumento del riciclaggio”. Lo afferma il direttore della Uif di Bankitalia, Claudio Clemente, secondo cui occorre “una scelta di campo tra rifiuto del riciclaggio e connivenza. Clemente auspica inoltre una riforma delle norme italiane che, “in contrasto con gli standard internazionali e comunitari, non prevedono l’accesso della stessa unità ai dati investigativi e giudiziari”. Il direttore ricorda come la Uif ricorra alle ispezioni per verificare il rispetto degli obblighi di individuazione e segnalazione delle operazioni sospette.

CRISI ALIMENTA USURA – La crisi economica alimenta il fenomeno dell’usura: “le segnalazioni di operazioni sospette lo scorso anno sono raddoppiate rispetto al 2012”, ha detto Clemente.

FINANZA CREATIVA MASCHERA CORRUZIONE – Clemente evidenzia il forte utilizzo di finanza creativa per mascherare la corruzione. In particolare, per dissimulare l’identità degli effettivi titolari, viene fatto ricorso “a strumenti di investimenti innovativi, a mandati fiduciari e a catene societarie complesse” con propaggini internazionali e utilizzo di trust.

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