Barclays taglia i costi IT del 90% grazie a Linux

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A riportare la notizia è stato il inglese Sunday Times, secondo il quale Barclays sta risparmiando svariati milioni di euro all’anno utilizzando software open source, in quello che è stato definito un vero e proprio “affronto” verso i vendor di software proprietario come Microsoft e Oracle.

In ogni caso, quello di Barclay non è assolutamente un addio verso i suoi tradizionali fornitori di software, quanto piuttosto un’apertura verso soluzioni che le possano permettere di trarre vantaggio da sistemi IT alternativi che le permettono di migliorare l’efficienza del proprio business.

A questo proposito, il COO di Barclays Retail, Shaygan Kheradpir, ha detto che “Abbiamo ottenuto significativi risparmi dalle nostre piattaforme tecnologiche sviluppando in-house e lanciando le nostre applicazioni in tempi brevi. Questo vuol dire che possiamo scrivere nuove applicazioni una sola volta e svilupparle usando un modello open source, piuttosto che riscriverle più volte per i sistemi legacy”.

Shaygan Kheradpir, che ha coordinato i lavori, ha anche spinto per lo sviluppo di strumenti chiave, come il servizio di pagamenti mobile Pingit e le applicazioni per l’home banking. Inoltre, il COO ha distribuito ben 8.500 iPad al personale di filiale. Kheradpir ha aggiunto che “Visto che le informazioni sono contenute nella nostra cluod sicura interna, anche ciò che riguarda l’accesso ai sistemi legacy, qualunque tipo di cliente si sia, sono accessibili tranquillamente. In precedenza questa cosa non era possibile”.

La mossa pare funzionare, visto che ad oggi le applicazioni per l’home banking e Pingit sono state scaricate 1,3 milioni di volte. Peccato che al momento non siano disponibili anche per Windows Phone e Barclays non abbia dato alcuna rassicurazione circa lo sviluppo delle stesse app anche per questo sistema operativo.

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