La catena di lusso newyorkese Barneys ha fatto ricorso al Chapter 11, norma della legge fallimentare statunitense che consente, alle imprese che lo utilizzano, una ristrutturazione a seguito di un grave dissesto finanziario. La società nel frattempo ha siglato un accordo con un gruppo di finanziatori per un pacchetto di prestiti finalizzati a dare all’azienda il tempo di trovare un acquirente.
Barneys ha anche puntualizzato che, nell’ambito del processo del Chapter 11, sarà costretta a chiudere la maggior parte dei suoi store. Nello specifico il gruppo ha precisato di essersi assicurato un prestito da 75 milioni di dollari (pari a circa 67 milioni di euro al cambio di oggi) dalle affiliate Hilco global e da Gordon brothers group, che, combinato a un flusso di cassa operativo, aiuterà il rivenditore a rispettare i propri impegni finanziari. Hilco global e Gordon brothers sono società specializzate nella vendita di asset di aziende in difficoltà.
Come parte del processo, la catena chiuderà i suoi negozi di Chicago, Las Vegas e Seattle, oltre a cinque concept store più piccoli e sette sedi di Barneys warehouse. Altri cinque spazi rimarranno invece aperti, compresi i punti vendita di New York, Boston, San Francisco e Beverly Hills, in California, così come altre due sedi di Barneys Warehouse e i siti e-commerce del gruppo.
Già da qualche mese Barneys stava pensando di dichiarare la procedura fallimentare a causa delle spese elevate che hanno messo a dura prova il suo business.