Bce, via alle ispezioni sui bilanci

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La Banca centrale europea metterà sotto esame quasi 4mila miliardi di euro di attività delle maggiori banche dell’eurozona, in modo da fare chiarezza sui loro bilanci e indurle ai necessari interventi correttivi sul capitale, prima di assumerne la responsabilità della vigilanza nel novembre prossimo. L’intero esercizio sta già producendo contromisure da parte delle banche, come dimostrano i risultati annunciati ieri da parte di UniCredit e gli aumenti di capitale lanciati da diversi istituti anche in Italia.

L’esame della qualità dell’attivo (Aqr) coprirà esattamente 3.720 miliardi di euro, pari al 58% del totale delle attività, ponderate per il rischio, nelle 128 banche sottoposte all’esercizio. In ogni banca verranno analizzate in media 1.250 posizioni. Secondo fonti della Bce verranno esaminate in ogni istituto le esposizioni più consistenti e quelle potenzialmente più rischiose, ma anche, come nel caso di alcuni prodotti derivati, quelle per le quali non esiste un prezzo di mercato e devono essere quindi analizzati i modelli di valutazione adottati dalle singole banche.
La Bce ha pubblicato ieri un dettagliatissimo manuale di 285 pagine per l’Aqr, in modo che l’esercizio, che si compone di dieci filoni di lavoro specifici e verrà condotto con ispezioni in loco dalle autorità di vigilanza nazionali, insieme a esperti esterni, sia il più possibile uniforme in tutta l’eurozona. Il manuale per esempio armonizza la definizione di crediti deteriorati.
L’Aqr è la seconda parte della valutazione approfondita dei bilanci delle banche dopo l’esame dei rischi generali, come la liquidità, la leva finanziaria e la raccolta. Questa fase si concluderà ad agosto e i suoi risultati si sommeranno poi a quelli degli stress test, che la Bce condurrà nel corso dell’estate insieme alla European Banking Authority. Tutto il processo si chiuderà a ottobre con la pubblicazione di eventuali necessità di correzione dei bilanci e di raccolta di nuovo capitale. Qualora però l’esame dell’attivo dovesse evidenziare di per sé gravi lacune, le autorità potrebbero chiedere alle banche di provvedere anche prima di ottobre.
Tra i filoni di lavoro dell’Aqr ci sono l’analisi dei processi, delle politiche e delle pratiche contabili, l’esame delle posizioni e la stima del valore delle garanzie, l’analisi delle attività cosiddette di terzo livello (considerate più rischiose) al fair value. In alcuni casi, come nella valutazione degli immobili utilizzati in garanzia o che figurano a bilancio, le autorità di vigilanza possono rivolgersi a esperti esterni indipendenti. Le garanzie che non sono state valutate nel corso dell’ultimo anno dovranno essere ricalcolate.
Un gruppo di 29 banche, più attive nel trading (fra cui le italiane Mps, Intesa, Mediobanca e Unicredit), verrà tra l’altro sottoposta a un controllo particolarmente attento su quest’area di attività, come la Bce aveva già annunciato.
Le banche dovranno tener conto dei risultati dell’Aqr nel redigere i propri bilanci 2014 e, in casi particolari, che la stessa Bce ritiene «improbabili», correggere quelli del 2013. L’Aqr viene ritenuta all’Eurotower un elemento importante anche come base delle prove di stress, in cui i portafogli delle banche vengono sottoposti alla simulazione di scenari avversi, come una recessione o un forte rialzo dei tassi d’interesse. I dettagli degli stress test verranno resi noti il mese prossimo. La sequenza fra Aqr e stress test dovrebbe assicurare che questi ultimi non ripetano l’insuccesso dei due esercizi precedenti, dove vennero approvate alcune banche che nel giro di poco tempo si trovarono in grave crisi.
Le ispezioni in loco sono la parte più massiccia della valutazione delle banche e un impegno notevole non solo per le autorità ma anche per le banche stesse, alcune delle quali hanno lamentato l’eccessiva complessità dell’esercizio. Un incontro alla Bce con i direttori finanziari degli istituti coinvolti è fissato per la fine di marzo.

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