Blockchain: un patto tra competitor che apre un nuovo scenario
La corsa all’adozione delle blockchain è partita seriamente un po’ in tutti i settori

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Questa la chiave di lettura per inquadrare l’accordo siglato tra sette banche europee (Deutsche Bank, Natixis,  Société Générale,Rabobank, HSBC, KBC e l’italiana UniCredit) per lo sviluppo di servizi di pagamento basati su una piattaforma condivisa e strutturata su tecnologia blockchain finalizzata a semplificare le transazioni commerciali delle piccole e medie imprese anche per attività transnazionali.

Gli istituti collaboreranno allo sviluppo e alla commercializzazione di un nuovo prodotto, chiamato Digital Trade Chain, che consentirà ai clienti autorizzati di tracciare e perfezionare le transazioni in maniera sicura e veloce in modalità paperless. DTC permetterà un collegamento seamless tra le parti coinvolte in una transazione, semplificando la gestione, il monitoraggio e il regolamento delle transazioni domestiche e internazionali tra piccole e medie imprese. Le transazioni contabili saranno registrate su database distribuiti, secondo il modello blockchain, velocizzando il processo in piena trasparenza e sicurezza.

Niente più fax (sì, esistono ancora anche quelli…), lettere di credito e fatture a contabilizzazione differita, insomma, a tutto beneficio delle imprese.

«Il Consorzio ritiene che sfruttando la potenza di un blockchain le Pmi avranno la possibilità di affrontare la sfida di gestire, monitorare e proteggere le loro transazioni commerciali nazionali e internazionali», spiega una nota circolata dopo l’accordo.

Oltre al risparmio di “burocrazia”, la tecnologia blockchain garantisce la trasparenza end-to-end di tutto il processo, facendo cadere anche quelle barriere fatte di timore e diffidenza che spesso frenano soprattutto le piccole imprese quando si tratta di operare su mercati esteri. Del resto, è stata proprio l’Associazione Bancaria Europea (EBA) uno dei primi enti a intuire le potenzialità della blockchain per risolvere il «problema di fiducia» delle Pmi, dando una precisa indicazione in questo senso nel report pubblicato lo scorso maggio dal titolo Applying cryptotechnologies to Trade Finance.

La piattaforma entra ora in una fase di test sui mercati di riferimento di tutte le banche coinvolte nell’accordo (Italia, Germania, Francia, Olanda, Regno Unito, Belgio e Lussemburgo).

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