Un’associazione per delinquere dentro banca Carige, in piedi da circa 18 anni, fin dal lontano 1997, e non solo a partire dal 2006 com’era indicato all’inizio: è questo lo scenario — e la novità — descritto ieri dai pm di Genova Silvio Franz e Nicola Piacente nella richiesta di rinvio a giudizio dell’ex presidente dell’istituto genovese, Giovanni Berneschi, e di Ferdinando Menconi, ex ceo delle assicurazioni Carige Vita Nuova, insieme con altre otto persone, a vario titolo per truffa aggravata, riciclaggio e intestazione fittizia.
Con i due top manager sono indagati per associazione finalizzata alla truffa gli imprenditori Sandro Calloni ed Ernesto Cavallini, la nuora di Berneschi Francesca Amisano, l’avvocato svizzero Davide Enderlin e il commercialista Andrea Vallebuona. Coinvolti anche i commercialisti Alfredo Averna e Ippolito Giorgi Di Vistarino, per falso aggravato in concorso insieme con il notaio Piermaurizio Priori. Berneschi, che come gli altri ha sempre respinto ogni addebito, è stato arrestato lo scorso maggio con Menconi.
I reati sarebbero stati presuntamente commessi anche in Svizzera e Spagna: gli indagati avrebbero fatto acquistare al gruppo Carige (che si è dichiarata parte lese) immobili a prezzi «gonfiati», sulla base di perizie compiacenti, spartendosi poi i profitti e investendoli anche all’estero. A orientare le operazioni sarebbero stati «Berneschi e Menconi». Il secondo filone riguarda Centro Fiduciario, fiduciaria di Carige.
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Stefano Rosso succederà a Barbara Calò alla guida di Marni, che supporterà Rosso nel periodo di transizione, e riporterà a Ubaldo Minelli, ceo del gruppo.