Carlo Calenda: una legge di stabilità che sia selettiva nelle sue linee guida
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Con questo aggettivo, il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda – intervistato questa mattina da Massimo Giannini su Radio Capital – ha descritto quella che sarà la manovra finanziaria per il 2018, che dovrà essere approvata entro il prossimo dicembre: “La determinazione del governo è ferma: intendiamo affrontare alcuni snodi fondamentali, in particolare su giovani, lavoro e investimenti”.

Anche la questione del debito pubblico, problema strutturale dell’economia italiana, è stata affrontata dal ministro durante l’intervista: “Non si può ignorare il fardello del debito, nella manovra faremo leva su ciò che ha dimostrato di funzionare” ha spiegato il ministro. Tra i provvedimenti è previsto il rafforzamento “delle misure a favore di investimenti privati, super ammortamenti e fondi di garanzia. In più ci sarà un credito di imposta forte sulla formazione. Non verranno ridotte le risorse per industria 4.0, ma saranno ridistribuite spostandole sulla formazione”. Il ministro non ha dubbi sul fatto che anche le opposizioni a sinistra del Partito Democratico voteranno compatte la nuova legge di bilancio: “Ma come si fa a non votare una manovra che investe su lavoro e giovani? Appartiene al DNA della sinistra, io penso che non possa succedere. Bersani è una persona responsabile. Bisogna lasciare un attimo da parte la campagna elettorale e dare una prova di serietà”.

Il ministro Calenda ha analizzato anche l’andamento della politica industriale italiana: “Non si ricordano provvedimenti di politica industriale negli ultimi 20 anni – ha dichiarato – tranne quelli fatti da Bersani”.  Il taglio del cuneo fiscale – ovvero la riduzione del divario tra il salario del lavoratore e il costo del lavoro sostenuto dall’impresa –  attuato da Prodi e da Tremonti trova i favori del ministro: “Quello è stato un ottimo provvedimento” ha concluso Calenda.

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