Casalinghe in estinzione: mezzo milione in meno nel giro di 10 anni

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Si può dire sia una figura in estinzione quella delle casalinghe italiane. Secondo i dati dell’Istat sono più di mezzo milione in meno rispetto a dieci anni fa.

Secondo un rapporto dell’Istat del 2016, il numero delle casalinghe italiane dichiarate si aggira intorno ai 7 milioni e 338 mila, più di mezzo milione in meno rispetto ad un decennio fa. Sono sempre più le donne che lavorano o che sono in cerca di occupazione: l’età media delle casalinghe è di 60 anni e più di 3 milioni di loro hanno più di 65 anni. Soltanto l’8,5% è rappresentato da giovani fino a 34 anni.

Tra i principali motivi di questa drastica riduzione potrebbe esserci la voglia di studiare e di lavorare, che sempre più discosta le donne dal voler intraprendere una vita alle dipendenze economiche dei propri partner. Nonostante ciò, all’interno del sempre più ridotto numero delle casalinghe italiane, c’è un buon 74% di loro che possiede un titolo di studio davvero basso: soltanto la licenza di scuola media inferiore. Il 63% proviene dal centro-sud d’Italia e 560 mila sono le casalinghe con cittadinanza straniera.

Per ciò che concerne la situazione economica di queste donne i dati non sono esaltanti. Nel 2015 700 mila casalinghe, vivendo in nuclei familiari monoreddito, si trovavano in condizioni di povertà assoluta e sono le più giovani a dichiararlo. La situazione è relativamente migliore per quel 75% delle casalinghe che possiede invece una laurea (il 52% di loro vive al Nord) e che vive in condizioni di dipendenza, ma non smette di cercare un impiego. Più di 600 mila casalinghe dichiarano di voler lavorare, ma di essere ormai scoraggiate a trovarlo.

Esistono poi i casi di casalinghe con marito dirigente, imprenditore o libero professioniste: che lo fanno probabilmente per scelta, insomma. Sono casalinghe che possiedono un bancomat o una carta di credito e che vivono da signore.

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