Compagnie Generali: Greco, daremo i dividendi attesi

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Generali Assicurazioni “è ormai una compagnia correttamente capitalizzata, cosa che ci autorizza a prevedere la distribuzione di dividendi ai livelli attesi. Nel giro di appena un anno e mezzo abbiamo ceduto attivi per 3,7 miliardi di euro in condizioni di mercato molto difficili e a dei prezzi sempre soddisfacenti: siamo fieri di ciò che abbiamo fatto per ristabilire la nostra solvibilità così in fretta”.
A dirlo e’ l’a.d. di Generali Assicurazioni, Mario Greco, in un’intervista al quotidiano francese Les Echos, nella quale esclude che il gruppo abbia nel radar delle acquisizioni: “per fare cosa?”, chiede l’a.d., spiegando che “nel settore assicurativo servono soprattutto ad acquisire una rete di distribuzione” e “vista le nostre dimensioni e la diversità dei nostri canali di distribuzione, non è una priorità per noi”.
La crisi europea, spiega il numero uno del Leone di Trieste, “non è ancora alle nostre spalle e richiede una forte azione da parte della politica: è urgente rafforzare la zona euro affinché sia in grado di giocare ad armi pari con i paesi emergenti, il cui potere economico non smette di crescere”. Generali realizza “il 90% dei ricavi in Europa e rappresenti il secondo più importante gruppo assicurativo della regione”, motivo per il quale sono “molto attenti all’evoluzione economica” europea.
L’Europa, sostiene Greco, “ha ancora un enorme potenziale. La gente deve capire che non si può tornare indietro, la costruzione europea e’ il frutto di due guerre mondiali impresse nella memoria di tutti. E’ un bene comune da preservare a tutti i costi”. Una delle sfide principali, secondo l’a.d, è la necessità assoluta di “rilanciare la crescita della regione ristabilendo la competitività delle imprese affinché ritrovino dei margini di manovra per investire e creare nuovi posti di lavoro” e il governo Renzi “sta affrontando numerosi problemi strutturali che hanno pesato sulla competitività dell’Italia” ma “nessun paese può risolvere questa crisi da solo, la risposta alla crisi non può che essere europea”.

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