In un mercato del credito al consumo in flessione per il quarto anno consecutivo, Compass ha ulteriormente migliorato la propria posizione competitiva, portando la quota di mercato complessiva all’11% (dal 10%).
La politica di erogazione è stata tuttavia prudente e si è tradotta in una modesta crescita dell’erogato (+2% a Euro 5 miliardi) e del portafoglio impieghi (+3% a Euro 9,4 miliardi). In questo contesto i ricavi sono rimasti stabili a Euro 713 milioni: la crescita del margine di interesse (da Euro 540,4 milioni a Euro 554,6 milioni), connessa alla tenuta dei tassi di impiego, ha compensato il calo delle commissioni (da Euro 171,9 milioni a Euro 158,6 milioni) dovuto alla minore enfasi sulla vendita di prodotti assicurativi.
CompassPay: con la chiusura dell’esercizio a fine giugno è stato avviato questo nuovo progetto di cui si è già fatta molta comunicazione, finalizzato ad aumentare i ricavi commissionali a basso assorbimento di capitale. Si tratta di una piattaforma digitale che associa ad un conto di pagamento un finanziamento al consumo.
CompassPay, infatti, si presenta come una piattaforma unica e di facile accesso, fruibile sia via web che in mobilità, che integra un conto (per effettuare gli usuali servizi di gestione e trasferimento fondi) con carte di pagamento, servizi di money transfer e un borsellino elettronico per poter effettuare acquisti on-line in totale sicurezza e con estrema semplicità. Compass Pay si differenzia da quanto viene già proposto sul mercato in Italia anche per la possibilità di ottenere un minicredito che consente al cliente di avere a disposizione, in ogni momento, una riserva di liquidità per fronteggiare le spese impreviste
CompassPay è il modo per allargare il perimetro del core business facendo leva sugli asset consolidati dell’azienda: valore del marchio, ampia e soddisfatta base clienti, competenza nel mondo dei pagamenti, sensibilità nello sviluppare soluzioni innovative e semplici. Compass per questa attività ha ottenuto da Banca d’Italia l’autorizzazione ad operare come Istituto di Moneta Elettronica (IMEL).