Consulenti del credito: il cliente è sempre più al centro

Con il susseguirsi della crisi economica gli spazi di mercato per le banche si sono modificati con il passare del tempo. Nel recente passato il mercato dei mutui passava principalmente per le reti, nel corso del tempo, complice soprattutto la caduta verticale della richiesta dei mutui, il peso si è spostato quasi completamente sulle banche.

Un ruolo che è cresciuto sempre di più
Nel corso dei recenti anni le banche hanno assunto un ruolo sempre più preponderante nel mercato del credito, sottraendo via via sia funzioni sia quote di mercato alle reti degli intermediari, che oggi lamentano, non a caso, l’essere stati relegati in un angolino pur avendo competenze e professionalità certificate per poter avere un ruolo di primo piano nel mercato del credito.

In altre economie, la spinta propulsiva delle reti di intermediari sta iniziando a riconquistare il mercato dei mutui, l’asse si sta di nuovo ricalibrando, portando i consulenti del credito ad essere protagonisti, questo perché, come già sottolineato in una direttiva europea, al centro di tutto il processo vi deve sempre essere il cliente. Attualmente, e se le prospettive di ripresa verranno confermate, le banche non sono in grado di gestire il volume delle richieste di mutui, ecco perché sono strategicamente interessate ad utilizzare altri canali ed i consulenti del credito sono ovviamente quello ideale per agganciare questo trend.

L’obiettivo è quello di elevare la qualità del servizio nell’ottica di riconquistare la fiducia dei consumatori, oggi infatti solo il 20% delle richieste dei mutui passa per le reti dei consulenti del credito, il flusso di lavoro tra banche ed intermediari deve essere migliorato per favorire un maggiore accessibilità ed un servizio qualitativamente molto elevato. Negli ultimi tempi invece le banche hanno visto le reti di intermediari e i consulenti del credito solo come competitor contro i quali ingaggiare battaglia, il momento è tale che le due forze debbano per forza giungere ad un compromesso per il quale le banche hanno bisogno di veicolare la propria funzione attraverso nuovi canali e gli intermediari con una rete capillare distribuita su tutto il territorio costituiscono il canale ideale.

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