Consumi: l’anno che verrà sembra essere destinato alla ripresa
deposito cauzionale deposito beni mobili, consumi

Ancora nessun commento

Il 48,5% dei commercianti è convinto di poter aumentare le vendite, mentre il 40% prevede stabilità nei consumi.

Insomma, c’è fiducia e soprattutto per quanto riguarda i consumi nell’automotive: il 53,1% dei concessionari è convinto che da gennaio in poi le cose possano andare meglio.

L’auto-moto da solo vale quasi l’80% del credito al consumo erogato nel primo semestre del 2016: 7,2 miliardi di euro su 9 totali, una crescita del +24% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Oggi – spiega Alessandro Zazzaro, Ceo di Aessefin – due auto su tre sono acquistate con un finanziamento, ormai un’abitudine che vale sia per il mercato del nuovo sia per l’usato”.

Scegliere la nuova auto da comprare non è impresa facile. L’elemento decisivo in grado di spostare gli equilibri dei consumi per un italiano su due è il risparmio: per il 49% dei clienti è essenziale sia spendere meno al momento dell’acquisto sia prestare attenzione ai consumi dell’automobile nuova. Anche nel 2015 era questa la principale preoccupazione di chi si affacciava sul mercato e come allora al secondo posto si conferma l’estetica, elemento essenziale per quasi tre clienti su dieci.

L’attenzione al portafogli e una sempre più crescente tendenza a scegliere soluzioni ‘smart’ hanno accelerato il successo delle city-car che negli ultimi anni sono andate così tanto di moda da imporre ai concessionari una ristrutturazione del loro magazzino e una reattività insolita per un segmento auto ai margini in passato: “La crisi – spiega Zazzaro – ha rimodulato il modo con cui gli italiani si pongono all’acquisto e a guidare la scelta è quello che serve davvero. Nel mondo dell’automotive questo ha fatto crescere le city-car che diventano le auto per muoversi meglio e consumare meno”.

Se questo è il presente, nel futuro probabilmente non ci si chiederà più cosa comprano gli italiani, ma cosa noleggiano. Secondo Zazzaro, che ha guidato la stesura dell’Osservatorio 2016, quella del noleggio a lungo termine è una tendenza che nel giro di qualche anno prenderà sempre più piede, differenziandosi tanto dalla proprietà tout court quanto dal leasing. “Il grande vantaggio – spiega il Ceo di Aessefin – è che con questa formula il cliente ha la possibilità di usare un prodotto-servizio che permette di beneficiare di tanti vantaggi senza farsi carico degli svantaggi della proprietà”.

A permettere il noleggio a lungo termine, ad esempio per 24 mesi, non saranno le società tradizionali, ma i piccoli rivenditori di provincia che si rinnoveranno, un po’ come è avvenuto negli altri settori economici dove diverse professionalità hanno fatto i conti con un mondo in evoluzione: “I concessionari offriranno oltre al prodotto-auto anche servizi, come la copertura assicurativa, permettendo alla clientela di vivere con minori pensieri”, sottolinea Zazzaro.

In un mercato dinamico come quello dell’automotive, che guarda sempre al risparmio e butta un occhio all’innovazione, l’erogazione del credito al consumo permette a un’ampia gamma di clienti di finalizzare l’acquisto in tranquillità. Secondo l’Osservatorio Aessefin, il 56% di chi ha comprato un’automobile avrebbe rinunciato all’affare se non avesse avuto la possibilità di dilazionare il pagamento nel tempo, il 22% lo avrebbe quanto meno rimandato: “Possiamo senza dubbio dire che il credito al consumo è il vero traino dell’economia del settore: otto acquisti su dieci non ci sarebbero se non ci fosse il finanziamento”, evidenzia Zazzaro.

A spingere i consumi è la loro condizione economica che incide per il 70% sui comportamenti di scelta. “Chi chiede un finanziamento – spiega Zazzaro – lo fa perché non ha la disponibilità liquida o immediata di quei soldi. Il credito al consumo tocca entrambe le tipologie di famiglie, ma il nostro compito è valutare lo stato finanziario delle famiglie affinché la rata sia sostenibile: una volta decisa la rata si definisce l’importo complessivo e la durata del finanziamento”.

Alla base c’è l’idea di “credito responsabile” che impone a Aessefin di tagliare “su misura” l’abito per il finanziamento: “L’elemento imprescindibile – sottolinea Zazzaro – è quanto una famiglia possa sostenere come spesa mensile senza dover rinunciare al necessario. Il nostro obiettivo è cercare di finanziare tutti, ma quando siamo costretti a dire di no lo facciamo per non appesantire troppo i conti delle famiglie che sono già in difficoltà”.

Per chi ogni giorno lavora con neo-automobilisti che fanno leva sul credito per portarsi in garage la nuova macchina, il vantaggio principale del finanziamento è la possibilità di consentire al cliente di acquistare diluendo i pagamenti, snodo centrale per il 43% dei concessionari.

Come detto, per il 53% dei concessionari il 2017 sarà un anno migliore rispetto a quello che sta terminando, una percentuale superiore a quella riscontrata da Aessefin tra i rivenditori di altri settori: “Nell’ultimo anno il mercato è cresciuto a doppia cifra e questo spinge i numeri delle immatricolazioni che nei quattro anni precedenti erano scesi, al netto degli incentivi statali”.

Il senso di ottimismo molto forte fa scattare un circolo virtuoso che a cascata tocca i consumatori. Spiega Zazzaro: “Gli italiani tendono a indebitarsi quando sanno di poter sostenere il loro debito; la scelta è legata all’ottimismo: quando sale il clima di fiducia, sale anche l’intenzione al consumo. Questo significa che l’erogazione del credito è correlata alle fasi economiche del paese, un fenomeno ciclico che scatena un indebitamento sano e sostenibile delle famiglie.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI