Continua il rallentamento della crescita manifatturiera nell’Eurozona

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Continua il rallentamento della crescita manifatturiera dell’eurozona all’inizio del secondo trimestre. Si tratta del quarto rallentamento consecutivo dopo il picco di dicembre 2017.

L’inizio del secondo trimestre ha osservato un ulteriore rallentamento del tasso di crescita del settore manifatturiero dell’eurozona. L’Indice finale IHS Markit PMI del settore Manifatturiero dell’Eurozona di aprile è diminuito al valore più basso in 13 mesi di 56.2, in discesa da 56.6 di marzo e leggermente al di sopra della precedente stima flash di 56.0. Sebbene abbia ancora segnalato un forte tasso di espansione, la ripresa ha perso notevolmente vigore se paragonata al picco raggiunto a dicembre 2017.

Paesi Bassi, Germania, Italia, Spagna e Grecia sono state le cinque nazioni tra le otto monitorate ad aver registrato tassi più lenti rispetto al mese precedente.
Il livello di espansione è rimasto invariato in Austria ed è migliorato sia in Francia che in Irlanda. Le nazioni che hanno riportato le performance migliori sono state di nuovo Paesi Bassi, Germania e Austria.

 

La crescita più lenta segnalata dall’indice PMI è stata principalmente dovuta al più lento, pur sempre ancora elevato, incremento dei nuovi ordini e dei livelli occupazionali. Di contro, la produzione è aumentata ad un tasso leggermente più veloce rispetto a quello di marzo.

Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit ha dichiarato:“Anche se la crescita manifatturiera è risultata notevolmente più lenta rispetto all’inizio dell’anno, con il valore di dicembre che è stato quello più alto in oltre 20 anni di raccolta dati, il tasso di espansione dell’attività delle aziende manifatturiere è aumentato ad un valore chiaramente insostenibile. Da allora i problemi presso la catena di fornitura, inclusa la carenza di materie prime, allungamenti dei tempi medi di consegna e mancanza di personale qualificato, hanno ostacolato la produzione. Altri fattori che inoltre hanno afflitto le imprese sono stati scioperi, avverse condizioni metereologiche e il numero stranamente elevato di assenze dal lavoro per malattia.”

“Molto probabilmente durante i prossimi mesi alcuni di questi avversi fattori registreranno un’inversione di tendenza, grazie all’aumento della capacità, al miglioramento sul fronte della fornitura e altre situazioni quali maltempo e scioperi che in futuro daranno meno preoccupazioni.
Ad ogni modo, i dati raccolti dall’indagine hanno sottolineato come la domanda sia stata frenata da altri fattori, quali l’apprezzamento dell’euro e l’incremento dei prezzi. Si intensifica l’incertezza anche a causa delle preoccupazioni riguardanti i conflitti commerciali e il Brexit, che offuscano le prospettive sul futuro.”

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