Contributi alle imprese acquicole della Sardegna per investimenti produttivi

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SardegnaFINALITÀ: aumentare la competitività e il rendimento economico delle attività di acquacoltura attraverso il rafforzamento della competitività e della redditività del settore.
MISURA 2.48: si tratta di una misura che intende ampliare le prospettive di sviluppo favorendo la diversificazione della produzione, da attuarsi anche attraverso l’utilizzo in allevamento di specie di riferimento territoriale non alloctone.
BENEFICIARI: imprese acquicole.
I beneficiari possono essere in forma singola e associata.
LOCALIZZAZIONE
La misura si applica all’intero territorio della Regione Sardegna.
CONTRIBUTO: la misura prevede un’intensità massima dell’aiuto pubblico pari al 50% delle spese ammesse sulla base dei costi sostenuti dai beneficiari.
MASSIMALE CONTRIBUTO: in ogni caso, l’importo del sostegno concesso per ciascun beneficiario per il presente bando non può essere complessivamente superiore a 600.000 euro.
DOMANDE: le domande possono essere presentate esclusivamente nelle finestre temporali attivate nei seguenti periodi: FASE 1: 23 novembre 2018–22 gennaio 2019; FASE 2: 22 marzo 2019–22 maggio 2019; FASE 3: 5 settembre 2019–5 novembre 2019.

MISURA 2.48

INVESTIMENTI PRODUTTIVI DESTINATI ALL’ACQUACOLTURA

  • Sottomisura 2.48
    par. 1, lett. a), b), c), d), f), h)
    dell’art. 48 del Reg. (UE) n. 508/2014

FINALITÀ

Aumentare la competitività e il rendimento economico delle attività di acquacoltura.

In un’ottica di rafforzamento della competitività e della redditività del settore, la misura intende ampliare le prospettive di sviluppo favorendo la diversificazione della produzione, da attuarsi anche attraverso l’utilizzo in allevamento di specie di riferimento territoriale non alloctone.

IN SINTESI, ATTRAVERSO LA MISURA 2.48 SONO STATI PREVISTI INVESTIMENTI PER:

  • recuperare e sfruttare le aree maggiormente vocate;
  • riqualificare e diversificare le produzioni e i processi produttivi garantendo la compatibilità con l’ambiente e le risorse disponibili;
  • valorizzare il prodotto sul mercato; diversificare l’attività con altre complementari

BENEFICIARI

Imprese acquicole

  • I soggetti beneficiari possono essere in forma singola e associata

INTERVENTI AMMESSI

SONO RITENUTI AMMISSIBILI A CONTRIBUTO I SEGUENTI INTERVENTI:

  • investimenti produttivi nel settore dell’acquacoltura;
  • la diversificazione della produzione dell’acquacoltura e delle specie allevate;
  • l’ammodernamento delle unità di acquacoltura, compreso il miglioramento delle condizioni di lavoro
    e di sicurezza dei lavoratori del settore dell’acquacoltura;
  • miglioramenti e ammodernamento connessi alla salute e al benessere degli animali, compreso
    l’acquisto di attrezzature volte a proteggere gli allevamenti dai predatori selvatici;
  • investimenti destinati a migliorare la qualità o ad aggiungere valore ai prodotti dell’acquacoltura;
  • la diversificazione del reddito delle imprese acquicole tramite lo sviluppo di attività complementari

a titolo indicativo sono finanziabili, se effettivamente di supporto e connesse all’attività acquicola principale dell’impresa, le seguenti attività:

  • pescaturismo,
  • servizi ambientali,
  • attività pedagogiche,
  • ospitalità turistica,
  • attività didattiche,
  • interventi utili alla promozione
  • ecc.

Sono altresì ammessi investimenti riguardanti:

  • le imbarcazioni di servizio utilizzate in acquacoltura
  • e gli investimenti relativi al commercio al dettaglio svolto nell’azienda quando tale commercio formi parte integrante dell’impresa di acquacoltura.

Si specifica che tra le attività di acquacoltura rientrano l’esercizio di impianti quali quelli intensivi
(es. piscicoltura, avannotterie, molluschicoltura) e l’acquacoltura estensiva.

SPESA AMMISSIBILI

LE PRINCIPALI CATEGORIE DI SPESE AMMISSIBILI RIGUARDANO:

  • costi sostenuti per l’attuazione dell’operazione;
  • costi di investimento chiaramente connessi all’attività di progetto (ad esempio: acquisto di
    macchinari e attrezzature, interventi di ampliamento e di ammodernamento ecc.).
    Segue una lista indicativa delle spese ammissibili:
  • costruzione e/o ampliamento o miglioramento di impianti di acquacoltura e maricoltura per la
    riproduzione e la crescita dei pesci, crostacei e molluschi o altri organismi marini e di acqua dolce di interesse commerciale, ivi comprese le imbarcazioni di servizio;
  • acquisto di macchinari e attrezzature per impianti di acquacoltura e maricoltura e imbarcazioni
    asservite agli impianti di acquacoltura;
  • spese per il miglioramento delle condizioni d’igiene e sanitarie, delle condizioni ambientali, dei
    sistemi di produzione anche attraverso l’adozione di innovazioni tecnologiche;
  • lavori di sistemazione o di miglioramento dei circuiti idraulici all’interno delle imprese acquicole,
    compresi il riciclo dei rifiuti delle acque;
  • opere murarie e impiantistiche strettamente inerenti agli impianti e/o agli accessori;
  • adeguamento dei mezzi alle esigenze aziendali (coibentazione/impianti frigoriferi);
  • allestimenti e arredi destinati esclusivamente alle attività complementari;
  • attrezzature e strutture destinate alle attività complementari;
  • strumenti e sale multimediali funzionali alle attività didattiche;
  • opere edili finalizzate alle attività complementari;
  • servizi e tecnologie per l’ingegnerizzazione di software/hardware;
  • investimenti in attrezzature tecnologiche e programmi informatici necessari alla realizzazione del
    progetto;
  • consulenze specialistiche legate allo sviluppo delle tecnologie;
  • spese per la costituzione di ATI/ATS;
  • spese inerenti studi di fattibilità che comprendono indagini, analisi preliminari, progettazione, ecc;
  • utilizzo delle attrezzature per la realizzazione dell’operazione: ammortamenti, noleggi e leasing;
  • acquisto di terreni non edificati e di terreni edificati nei limiti del 10% della spesa totale ammissibile dell’operazione considerata.
    Per i siti in stato di degrado e per quelli precedentemente adibiti a uso industriale che comprendono edifici, tale limite è aumentato al 15%. In casi eccezionali e debitamente giustificati, il limite può essere elevato al 20% per operazioni a tutela dell’ambiente.
    Tale spesa è ammissibile purché gli immobili siano direttamente connessi alla finalità dell’operazione prevista e che non siano stati oggetto, nel corso dei 10 anni precedenti alla data di presentazione della domanda, di un finanziamento pubblico;
  • spese per impianti che producono energia da fonti rinnovabili per uso esclusivamente aziendale, nei limiti del 15% della spesa riconosciuta ammissibile;
  • acquisto di attrezzatura informatica, compreso il relativo software specifico/specialistico5;
  • spese generali (costi generali e costi amministrativi): si tratta di spese collegate all’operazione
    finanziata e necessarie per la sua preparazione o esecuzione, disciplinate nel documento Linee
    guida per l’ammissibilità delle spese del Programma Operativo FEAMP 2014/2020 (Spese Generali, paragrafo 7.1.1.14).
    Sono spese quantificate forfettariamente e ammissibili a cofinanziamento fino ad una percentuale massima del 12% dell’importo totale ammesso.

Segue una lista indicativa e non esaustiva dei costi generali e amministrativi relativi alla presente misura:

  • spese per consulenza tecnica e finanziaria, spese per consulenze legali, parcelle notarili e
    spese relative a perizie tecniche o finanziarie, nonché spese per contabilità o audit, se
    direttamente connesse all’operazione cofinanziata e necessarie per la sua preparazione o
    realizzazione;
  • spese progettuali, tra cui costi relativi alla raccolta di dati sull’impatto ambientale e gli
    eventuali costi della valutazione di impatto ambientale;
  • spese per garanzie fideiussorie connesse al pagamento di anticipazioni del contributo.
    Nell’ambito delle spese generali per la consulenza tecnica e finanziaria, perizie tecniche o finanziarie, ai fini della verifica sulla congruità di tali costi, è necessaria la presentazione di tre preventivi di spesa confrontabili, prodotti da soggetti indipendenti.

LOCALIZZAZIONE

LA MISURA SI APPLICA ALL’INTERO TERRITORIO DELLA REGIONE SARDEGNA.

CONTRIBUTO

La misura prevede un’intensità massima dell’aiuto pubblico pari al 50% delle spese ammesse sulla base dei costi sostenuti dai beneficiari.

In deroga a quanto sopra esposto, si applica una modifica dei punti percentuali dell’intensità dell’aiuto pubblico secondo quanto riportato nella tabella sottostante

Interventi attuati da imprese che non rientrano nella definizione di PMI: riduzione del 20%.

ANTICIPAZIONE

Il beneficiario può richiedere, entro e non oltre 90 giorni dalla data di adozione dell’atto di concessione l’erogazione di un anticipo per un importo massimo del 40% dell’aiuto pubblico relativo agli investimenti ammessi.

MASSIMALE CONTRIBUTO

In ogni caso, l’importo del sostegno concesso per ciascun beneficiario per il presente bando non può essere complessivamente superiore a 600.000 euro.

DOMANDE

Le domande possono essere presentate esclusivamente nelle finestre temporali attivate nei seguenti periodi:

  • fase 1: 23 novembre 2018 – 22 gennaio 2019;
  • fase 2: 22 marzo 2019 – 22 maggio 2019;
  • fase 3: 5 settembre 2019 – 5 novembre 2019.
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