Credito al consumo, più di un italiano su due ricorre ai finanziamenti
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Nel primo semestre del 2023 più di un italiano su due ha un contratto di credito rateale attivo. Si arriva così al 51,4% della popolazione maggiorenne con una crescita a doppia cifra del +11,8% rispetto al 2022.È quanto rivela l’ultimo studio di Crif della «mappa del credito» che fotografa il ricorso del credito rateale da parte degli italiani. A livello pro capite, nel primo semestre del 2023 la rata media rimborsata ogni mese è pari a 322 euro (+5,6% rispetto a un anno fa), mentre l’esposizione residua – intesa come somma degli importi pro capite ancora da rimborsare in futuro per estinguere i contratti in essere – è pari a 34.875 euro con un +9,3% rispetto l’ultima rilevazione. Per quanto riguarda i mutui si evidenzia una crescita delle rate (+13,5%) e dell’esposizione residua (+10,8%) maggiore rispetto al totale. Per quantità crescono maggiormente i prestiti finalizzati sia come numero di soggetti che hanno almeno un contratto in corso (+12,3%), sia come contratti attivi (+11,9%). «Nonostante un contesto economico difficile, che risente dei molteplici fattori di incertezza derivanti dal proseguimento del conflitto in Ucraina, dal rialzo dei tassi di interesse e dall’inflazione – spiegano gli esperti di Crif – le famiglie italiane non hanno smesso di rivolgersi agli istituti di credito per sostenere i propri consumi e gli investimenti sulla casa». Infatti il trend evidenzia la ripresa dei consumi e degli acquisti sostenuti da un finanziamento e anche dello sviluppo dei prestiti small ticket. Si comprano a rate beni e servizi, con una quota superiore al 50% del totale, come auto, moto, elettronica di consumo, piccoli e grandi elettronici, mobili e viaggi. «La quota di prestiti personali, pari al 30% del totale dei finanziamenti attivi, rimane sostanzialmente stabile e invariata» sottolinea Beatrice Rubini, direttrice della linea Mister Credit di Crif.

Dall’ultima rilevazione prodotta da Assofin, Crif e Prometeia, il rischio di credito relativo al totale dei prestiti alle famiglie, pur rimanendo su livelli contenuti, rimane di poco superiore all’1% e si colloca su un piano lievemente più alto rispetto al minimo degli ultimi cinque anni di osservazione, raggiunto nel mese di marzo 2022. I dati degli ultimi mesi del 2022 e il primo trimestre 2023 confermano quindi la buona qualità del credito, in particolare dei mutui ipotecari.

Così sul territorio

Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio, secondo la Mappa del credito, emerge la Valle d’Aosta come la regione con la quota più elevata di popolazione. 61,7% del totale, con almeno un rapporto di credito attivo seguita dalla Toscana (con il 57,8%) e dal Lazio (con il 56,1%). All’estremo opposto del ranking si colloca il Trentino-Alto Adige, regione in cui solamente il 29,8% della popolazione risulta avere almeno un rapporto di credito attivo, preceduto dalla Basilicata (con il 41,5%) e dalla Campania (con il 44,1%).

Sul fronte dell’esposizione residua ancora da rimborsare, per estinguere i finanziamenti in corso, troviamo il Trentino-Alto Adige in vetta al ranking nazionale, con 45.792 euro (in crescita rispetto ai 40.706 euro del 2022), seguito dalla Lombardia, che si colloca al 2° posto della graduatoria con 44.478 euro. Seguono l’Emilia-Romagna, con 41.408 euro, il Veneto, con 40.971 euro, e il Friuli-Venezia Giulia, con 40.140 euro, aggiunge la società, mentre all’estremo opposto della classifica, con 22.091 euro, i cittadini della Calabria risultano avere un debito residuo pari circa alla metà di quello dei Trentini, in virtù di un peso dei mutui casa inferiore alla media. Insieme alla Sicilia e al Molise, sono le sole 3 regioni in cui il valore che rimane ancora da rimborsare risulta inferiore ai 25.000 euro.

Le regioni in cui i cittadini, sempre nel primo semestre 2023, ogni mese sostengono la rata più elevata sono il Trentino-Alto Adige, con 414 euro di media, la Lombardia (376 euro) e il Veneto (363 euro). Seguono l’Emilia-Romagna e il Friuli-Venezia Giulia, rispettivamente con 348 e 343 euro. È al Sud e nelle Isole che troviamo le rate mensili più leggere, soprattutto in Calabria, dove si attestano a 262 euro di media, in Molise (264 euro) e in Sardegna (269 euro) in virtù di una maggiore incidenza dei prestiti finalizzati, che hanno un importo più contenuto.

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