Credito e fondi europei per gli studi

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Bandi Ue più ritagliati sulle esigenze dei professionisti, accreditamento delle Casse professionali e dei consorzi fidi di Confprofessioni come intermediatori finanziari per sostenere l’accesso al credito, migliore pubblicizzazione delle iniziative d’interesse per il settore.
Dopo l’ultimo tavolo tecnico, tenutosi a Bruxelles martedì scorso, sta assumendo contenuti concreti l’Action Plan sulle libere professioni, destinato a definire le modalità di erogazione ai professionisti dei fondi comunitari per il ciclo 2014-2020. L’iniziativa parte dall’equiparazione decisa dalla Commissione europea fra liberi professionisti e Pmi come motori per lo sviluppo economico e l’occupazione ed è stata avviata ormai da mesi dalla direzione generale Imprese e industria dell’organismo comunitario e dall’Associazione europea degli enti previdenziali dei liberi professionisti (Eurelpro), di cui è componente anche l’italiana Adepp.
Il primo nodo che si sta cercando di superare è quello di arrivare a linee di finanziamento più adatte ai professionisti. Un discorso che chiama maggiormente in causa Stati e Regioni, a cui spetterà il compito di rendere i professionisti fruitori degli incentivi, L’obiettivo, almeno in Italia, sarà anche quello di aumentare la capacità di spesa dei fondi Ue, che per il periodo 2007-2013 non ha superato il 40% dell’erogato complessivo.
«Finora – spiega Andrea Camporese, presidente di Adepp e numero due di Eurelpro – se si dice che i fondi Ue erano già aperti ai professionisti si dice il vero, ma in concreto gran parte dei finanziamenti era tagliata esclusivamente sulle esigenze delle Pmi. Ora si cambierà rotta senza creare nuove linee di fondi, ma utilizzando quelli già esistenti come l’Fse (Fondo sociale europeo)».
L’incontro di martedì ha chiuso la serie di tavoli tecnici che hanno delineato le necessità specifiche dei professionisti e le conclusioni, elaborate in un documento finale, verranno pubblicizzate, sempre a Bruxelles, a gennaio. Quanto emerso finora è che a livello di priorità negli interventi ci sono sensibilità diverse, non tanto a livello di Commissione Ue, quanto tra i professionisti di Paesi diversi, spesso non inquadrati in Ordini come avviene in Italia. «Pur in un clima fattivo – sottolinea Camporese – c’è chi punta di più sulla formazione, chi è molto sensibile al tema del microcredito e chi, ancora, guarda in primo luogo ai canali di finanziamento. Su quest’ultimo fronte, e a puro titolo di esempio, si è ad esempio parlato di incentivi fino a 150mila euro per l’acquisizione di studi».
Alcune anticipazioni importanti sono arrivate anche sul tema del microcredito, con l’apertura da parte della Ue all’accreditamento delle Casse professionali e dei consorzi fidi dei professionisti (in Italia Fidiprof Nord e Fidiprof Centro Sud) come intermediari finanziari su cui veicolare fondi Bei e Fei per controgarantire un parte di rischio e rendere possibili in tal modo migliori condizioni di finanziamento.
Soddisfatto del cammino finora percorso è Gaetano Stella, presidente di quella Confprofessioni che rappresenta una parte significativa degli oltre 2,5 milioni di professionisti italiani, 1,3 dei quali impegnati in attività libero professionale. «Il tavolo voluto dal vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani – evidenzia Stella, martedì a Bruxelles – sta cominciando a dare i suoi frutti, perchè ha fatto capire il ruolo importante che i professionisti hanno a livello europeo, al pari delle Pmi, mettendosi al servizio del sistema economico. Quelle offerte dall’Europa saranno opportunità da cogliere appieno».
L’ultima considerazione del responsabile di Confprofessioni è strettamente collegata alla pubblicizzazione dell’iniziativa tanto fra i professionisti quanto fra le amministrazioni pubbliche: un fronte su cui sta lavorando alacremente anche l’Adepp. Ne sono esempi il convegno sul tema organizzato stamane a Roma presso l’Ente nazionale di previdenza e assistenza di medici e odontoiatri (via Torino 38, dalle ore 9.30) e quello, analogo, in programma il prossimo 27 novembre, sempre a Roma, nella sede dell’Ente nazionale previdenza ed assistenza veterinari.

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