Cyber-assicurazioni ​​un mercato sottovalutato

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Come ricordato al Forum europeo delle assicurazioni ( FEI) a Dublino la scorsa settimana, (un evento annuale organizzato da DIMA) è particolarmente sorprendente se si considera come la tecnologia pervasiva è diventata estesa nel mondo commerciale e presenta seri rischi. Una recente pubblicazione irlandese ha evidenziato che il numero di aziende che hanno subito cyber-crimini è quasi raddoppiato negli ultimi due anni dal 24% al 45%, inoltre, le somme (intese come danni) in gioco sono sempre più significative. Mentre un quarto delle vittime ha subito una perdita finanziaria diretta tra 40.000 € e 75.000 €, le perdite per il 6% degli intervistati erano superiori a € 3,7 milioni.

L’indagine DIMA conclude che l’approccio apparentemente poco brillante degli assicuratori per il mercato assicurativo informatico è in parte dovuto alla mancanza di controlli informatici ed alla scarsa qualità delle informazioni fornite dai potenziali assicurati, va anche evidenziato il fatto che i nuovi rischi informatici continuano ad emergere di giorno in giorno; ad esempio, c’è il rischio delle reti, dove un numero crescente di dispositivi sono collegati comporta la creazione di nuove vulnerabilità ed esposizioni, non ultimo in termini di responsabilità del prodotto.

Sempre più frequenti anche casi di ransomware ovvero dispositivi “presi in ostaggio” e rilasciati in cambio di somme di denaro, attualmente si è registrato un’attenzione verso questo mercato tra gli assicuratori, la concorrenza tra assicuratori ha anche contribuito a ridurre costi e conseguenze.
Il numero di aziende che sottoscrivono l’assicurazione contro i cyber-crimini cresce e quindi aumenta anche la quantità di dati storici a disposizione di sottoscrittori, tuttavia, vi è ancora una mancanza di comprensione tra alcune società in merito al sempre crescente rischio e maggiore probabilità di un attacco informatico. Le imprese assicuratrici dovranno tenere sempre più presente questo importante mercato, gli analisti prevedono anche grazie al crescente e dilagante utilizzo di tablet e smartphone, l’estendersi di categorie di rischio come furto di dati, di identità etc.

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