Da agosto la polizza è d’obbligo

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In un mercato stagnante con la crisi che si riflette anche sul fatturato delle agenzie assicurative, il 2013 riserva una nuova chance di riscatto. Almeno sulla carta l’opportunità è offerta dalle polizze Rc professionali che diventeranno obbligatorie in estate. Il D Day è fissato per il prossimo 13 agosto. Da allora i circa 2 milioni di iscritti ai 28 albi e ordini professionali dovranno stipulare una polizza di responsabilità civile (Rc) che rimborsa i danni procurati a terzi per errori commessi nello svolgimento dell’attività. E gli agenti come si stanno preparando a questo appuntamento? Va premesso che in realtà molti professionisti hanno già un contratto assicurativo nel cassetto in quanto alcune categorie, come i notai, erano già tenuti ad assicurarsi.

Secondo molti osservatori le compagnie italiane non sembrano essere particolarmente interessate al business, anzi ne stanno alla larga, a tutto danno degli agenti che forse potrebbero diversificare in quest’ambito e non occuparsi solo di Rc Auto. Negli anni i gruppi assicurativi italiani hanno ritenuto questo segmento di mercato, scarsamente profittevole. Giustifica l’industria Alberto Cacciatori, responsabile ramo Rcg e enti pubblici di Reale Mutua, gruppo che offre dallo scorso anno una polizza per professioni sanitarie, amministrativo legali e tecniche. «Dire che in Italia non ci sia un mercato delle coperture professionali mi sembra un’affermazione forte – spiega Cacciatori –. A catalogo i prodotti esistono, resta da capire se l’offerta è adeguata alle esigenze che sono mutate e non sempre trovano adeguata soluzione assicurativa».

Fatto sta che i principali ordini professionali hanno già stipulato convenzioni per lo più con broker o società estere. Fatta eccezione per la Cassa Forense che ha rinnovato e aggiornato la convenzione con Assicurazioni Generali, predominano broker e gruppi d’Oltrefrontiera: i geologi e agrotecnici hanno un accordo con il broker Aec. Willis ha sostituito Unipol nella convenzione con Inarcassa (ingegneri e architetti). Mentre tra le compagnie leader del settore, Aig Europe ha una partnership con la Cassa nazionale del notariato. Generalmente le convenzioni sono low cost ma molto standardizzate, adeguate ai professionisti con un volume d’affari non troppo elevato o a giovani alle prime armi. «Tra mille incertezze molti ordini si sono già mossi per mettere a punto, attraverso la consulenza dei broker, convenzioni quadro che prevedono un massimale congruo in grado di proteggere il patrimonio del professionista, con garanzie adeguate», spiega Francesco Paperella, presidente dell’Aiba (la principale associazione dei broker). Mentre i contratti standardizzati delle compagnie sono prêt à porter, adatte a molteplici professionisti senza particolari esigenze, ci sono poi soluzioni tailor made per studi associati di professionisti che ricoprono anche incarichi esterni rispetto all’attività ordinaria (membri di Cda o di collegi di sindaci). Quanto all’impatto sui volumi dei premi stipulati c’è chi fa notare come potrebbe essere più lieve del previsto visto che non esistano sanzioni: chi non si assicura commette “solo” un illecito disciplinare.

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