Dai rincari sui mangimi al carburante, i pastori sardi tornano in piazza
Nelle campagne sarde si respira di nuovo aria di protesta, a tre anni dalla guerra del latte i pastori della Sardegna sono pronti a tornare in piazza, con un umore anche più nero di quello che li aveva spinti nel 2019 a buttare bidoni di latte per strada.
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Nelle campagne sarde si respira di nuovo aria di protesta, a tre anni dalla guerra del latte i pastori della Sardegna sono pronti a tornare in piazza, con un umore anche più nero di quello che li aveva spinti nel 2019 a buttare bidoni di latte per strada.

Stavolta a portarli allo stremo delle forze sono i rincari che hanno coinvolto anche il mondo delle campagne: dal prezzo dei mangimi salito alle stelle al caro carburante. Le aziende sono a un passo dal toccare il fondo.

“Siamo riusciti ad avere un prezzo dignitoso del latte quest’anno ma ora siamo punto e a capo”, dice Nenneddu Sanna, pastore che tre anni fa guidò la protesta, “Per noi questi aumenti sono insostenibili. Non si può andare avanti in questo modo”.

La mobilitazione partirà lunedì prossimo, 14 febbraio, con un presidio sulla 131 dcn, all’altezza del ponte tra Bitti e Sologo, al bivio di Lula: “Siete tutti invitati con trattori e mezzi agricoli”, dice Sanna.  Che spera di vedere una grande partecipazione alla protesta, contro l’immobilismo di politici e associazioni: “Alla classe politica? Chiedo solo le dimissioni”.

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