Dal 27 luglio sarà possibile iscrivere anche i numeri di cellulare privati al registro delle opposizioni
L’attuale registro delle opposizioni accoglie solo i numeri pubblici in elenco e bisogna chiarire che è così perché quei numeri sono chiamabili per motivi pubblicitari anche senza il consenso dell’utente.

L’attuale registro delle opposizioni accoglie solo i numeri pubblici in elenco e bisogna chiarire che è così perché quei numeri sono chiamabili per motivi pubblicitari anche senza il consenso dell’utente. I numeri non in elenco, tra cui tipicamente i cellulari di privati, sono chiamabili solo con il consenso. Le agenzie li chiamano quindi o senza consenso (sfruttando database di numeri costruiti e scambiati in vario modo) oppure con un consenso ottenuto in passato e che l’utente non riesce più a togliere con modalità inoppugnabili. In teoria per legge per togliere il consenso basterebbe dire a chi ci chiama “nego il consenso” e quelli dovrebbero cancellare il numero; ma non lo fanno e per l’utente non c’è modo facile di dimostrare di aver eliminato un consenso dato per iscritto in passato.

Cosa cambierà con il nuovo registro

Tutto questo cambia con il nuovo registro, dove finiranno in automatico (di default) tutti i numeri fissi non iscritti nell’elenco telefonico pubblico. L’utente potrà comunque iscrivere qualsiasi numero di telefono (fisso e mobile) nel nuovo Registro delle opposizioni, gratis via web o al telefono. L’iscrizione renderà vietata, senza se e senza ma, qualsiasi telefonata pubblicitaria a quel numero: cancellerà tutti i consensi dati fino a quel momento.

Ed è possibile iscrivere il numero più volte, per cancellare eventuali consensi dati in seguito (magari per errore o distrazione con una firma su un modulo). Le telefonate diventano illegali entro massimo 15 giorni dall’iscrizione. Le aziende di telemarketing sono infatti costrette ogni 15 giorni a consultare il registro per escludere dalle campagne tutti i numeri lì presenti. Le telefonate pubblicitarie quindi potranno essere fatte solo ai numeri non presenti in registro.

Non solo: l’altra condizione da rispettare è che il numero sia nell’elenco telefonico pubblico oppure che l’azienda abbia ottenuto il consenso al contatto di marketing. Unica eccezione: restano valide le chiamate fatte da soggetti con cui l’utente ha un contratto attivo o con cui lo aveva fino a 30 giorni prima. Caso tipico: il nostro operatore telefonico che ci vuole fare un’offerta commerciale oppure convincerci a tornare entro 30 giorni dalla disdetta. Ma anche in questo caso per gli utenti arrivano nuove tutele: le aziende dovranno consentire ai propri clienti modalità semplificate per togliere il consenso. Adesso possiamo ricevere sms pubblicitari dal nostro operatore telefonico e faticare molto per bloccarli. Le regole già ora ci consentirebbero di negare il consenso, ma come detto è difficile per l’utente trovare il canale per farlo e comunque poi essere ascoltati.

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