Deutsche Bank e Santander bocciate agli stress test
Deutsche Bank e Santander bocciate agli stress test

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La divisione americana di Deutsche Bank era andata molto bene alla prima parte degli stress test della Federal Reserve, che aveva simulato uno scenario di tasso di disoccupazione Usa pari al 10%, una forte contrazione dell’economia, un crollo del mercato azionario fino a -60%, e di prezzi delle abitazioni con un tonfo pari a un quarto del loro valore.

In termini di patrimonializzazione e di cuscinetti di capitale per far fronte all’eventualità di una crisi finanziaria simile a quella del 2008, Deutsche Bank’s Trust Corp, aveva presentato il livello minimo di capitale in rapporto agli asset di rischio migliore di tutti, pari al 34,7%.

All’unità del colosso tedesco, così come alla divisione Usa del colosso spagnolo Banco Santander, le cose non sono andate affatto bene nella seconda parte dello stress, che ha avuto per oggetto sempre 31 banche Usa.

In questo caso, sono stati analizzati i piani relativi alla distribuzione di capitali agli azionisti, in base alla “capacità di erogare(prestiti) alle famiglie e alle aziende anche nei tempi di stress”.

A un altro colosso bancario, Bank of America, è stato chiesto di rivedere i piani finanziari, che hanno rivelato una “certa debolezza”. Le altre 28 banche hanno superato i test, e quindi hanno ricevuto il via libera alla distribuzione dei dividendi e per le operazioni di buyback.

Citigroup, che era stata bocciata lo scorso anno, potrà aumentare il proprio dividendo per la prima volta dal 2008, a 5 centesimi da 1, e lanciare un piano di riacquisto di azioni proprie per un valore di 7,8 miliardi di dollari.

American Express procederà a un buy back di azioni per $6,6 miliardi.

Nella seconda tornata di stress test, sono state 29 le banche che hanno ottenuto il via libera da parte della Fed per la distribuzione di dividendi e le operazioni di buyback pianificate.

Goldman Sachs, Citigroup, JP Morgan e Morgan Stanley che proporranno dividendi in rialzo di 0,05$; mentre le ultime tre citate insieme ad American Express faranno operazioni di buyback dai 3,1 miliardi di dollari di Morgan Stanley ai 7,8 miliardi di Citigroup.

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