Diversi amministratori pubblici propongono il greenpass per poter accedere a scuola
La didattica a distanza ha ampiamente dimostrato tutti i suoi limiti: lascia indietro i più deboli, penalizza i non madrelingua, favorisce l’abbandono scolastico, discrimina sulla base del censo. Ciò nonostante, la si propone come elemento strutturale. In pratica, questi amministratori, propongono di rendere “normale” la discriminazione, l’emarginazione, la ghettizzazione.
presentazione

Ancora nessun commento

La didattica a distanza ha ampiamente dimostrato tutti i suoi limiti: lascia indietro i più deboli, penalizza i non madrelingua, favorisce l’abbandono scolastico, discrimina sulla base del censo. Ciò nonostante, la si propone come elemento strutturale. In pratica, questi amministratori, propongono di rendere “normale” la discriminazione, l’emarginazione, la ghettizzazione.

Si sceglie come al solito la via più facile anziché intervenire sulle condizioni strutturali delle nostre scuole, ossia investire in edilizia scolastica, ridurre il numero di alunni per classe, assumere il personale necessario e potenziare il trasporto pubblico.

Infine, se è vero che non si è in grado di garantire il tracciamento dei contagi, ciò dipende sicuramente dal netto incremento dei casi, ma facciamo presente che a causa della mancata copertura delle spese straordinarie Covid, già oggi in questa regione è in atto il blocco del turnover in Sanità. Quindi meno personale a disposizione per fare tamponi e vaccini.

Non sarebbe più opportuno ed efficace chiedere le risorse necessarie a sostenere adeguatamente la sanità pubblica, piuttosto che invocare la dad?

Noi non condividiamo questo modo di affrontare i problemi. Riteniamo inaccettabile la lesione di fondamentali diritti costituzionali. Per questo rivendichiamo un intervento concertato tra Comuni, Province e Regione per trovare rapidamente le risposte necessarie, evitando di fare mera propaganda scegliendo pericolose scorciatoie che si sono già dimostrate inefficaci e dannose.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI