Draghi: nuovo intervento a marzo
Mario Draghi difende il Quantitative Easing

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“Con una retorica decisa Draghi ha cercato di influire ancora una volta sui mercati anticipando che a marzo nuove misure espansive di politica monetaria saranno molto probabili”.  Così in una nota Marco Vailati, Responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda, all’indomani della riunione della Bce, in cui ha lasciato invariate le misure di politica monetaria in essere come da attese (tasso sui depositi a -0.30%, tasso di rifinanziamento a +0.05%, acquisto asset per 60 miliardi al mese almeno fino a marzo’17 e reinvestimento di ciò che scade).

Guardando avanti,  “i rischi al ribasso renderanno necessarie una revisione dello scenario e una riconsiderazione degli interventi al prossimo meeting del 10 marzo, quando saranno a disposizione le nuove proiezioni macroeconomiche dello Staff della Bce estese al 2018″.

Infatti “l’inflazione a dicembre (0.2%) è già risultata inferiore alle attese a causa del prezzo del petrolio (calato del 40% dal precedente meeting), ma anche per minori incrementi nei prezzi di cibo e servizi (così detto “second round effect” che la Bce monitora attentamente), e dovrebbe rimanere bassa per tutto il 2016 con questi prezzi del petrolio, mentre l’obiettivo della Bce è riportarla prossima al 2% e hanno il potere, la determinazione e gli strumenti per farlo, mentre il cambio non è un obiettivo formale anche se viene osservato nella misura in cui incide sull’inflazione”

Per quanto riguarda la natura di tale intervento, Draghi “è rimasto sul vago ma ha voluto dare un monito ai mercati enfatizzando la determinazione e la forza a disposizione della Bce per raggiungere il suo obiettivo di inflazione”.

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