Eni come sempre con le sue azioni suscita un grande interesse nel settore finanziario.
Eni dalla sua entrata negli scenari borsistici datata 1995, ha veduto una crescita che sembra non conoscere alcun arresto.
ENI

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Eni dalla sua entrata negli scenari borsistici datata 1995, ha veduto una crescita che sembra non conoscere alcun arresto. Complice negli ultimi tempi delle sua ascesa, è la sua politica messa in campo a favore delle energie rinnovabili. Questa infatti si perfeziona con la partecipazione di Enti di ricerca, e di prestigiosi partner.

Eni sempre più rivolta verso le energie rinnovabili.

Le ultime indiscrezioni trapelate a mezzo stampa nelle ultime ore, riguardano la divisione del rinnovabile. Nell’appuntamento odierno del Capital Markets Day  è stato reso noto che verrà dato il nome di Plenitude alla nuova divisione Retail & Rinnovabili, pronta ad essere quotata dalla famiglia Eni. Sono state cosi divulgate le tanto attese rivelazioni in merito all’Ipo della divisione retail e rinnovabili. Quindi tali dichiarazioni non fanno che dare seguito a quanto riportato da alcuni giornali, che indicano come lasso temporale per il concretizzarsi dell’operazione, tra l’estate e l’autunno del prossimo anno. Confermata anche la posizione di Claudio Descalzi che a quanto pare deterrà ancora la quota maggioritaria. La neonata creatura di Eni, godrà di un’indipendenza finanziaria, dotandosi di un proprio bilancio e un rating autonomo.

Eni R&R – Plenitude- : cosa ci si aspetta ora

A quanto pare Eni R&R potrebbe tradursi come l’IPO più consistente del prossimo anno nella Borsa italiana. La sua capitalizzazione si aggira tra i 9 e gli 11 miliardi di euro. Gli esperti tendono a sbilanciarsi, andando a prevedere che l’EBITDA di Eni R&R, possa passare dagli attuali 0.6 miliardi di euro dell’anno in corso, a ben 1.2 miliardi di euro nel prossimo anno.

La capacità dell’energia rinnovabile installata da parte di Eni, a fine 2021 dovrebbe attestarsi a quota 1,2 gigawatt, considerando anche quella in fase di ultimazione pari a circa 2 gigawatt. E così entro l’anno 2025 il colosso ENI avrà certamente a sua disposizione oltre 6 gigawatt, grazie alle fonti rinnovabili.

L’obiettivo fissato è quello di andare ad aprire l’anno 2030, con ben 15 gigawatt nel rinnovabile. Ora si attendono sviluppi in merito alla capacità di confluire la produzione rinnovabile nel business retail. La nuova sfida sarà quella di andare a produrre il massimo del valore azionario. In molti si stanno chiedendo come sarà pianificato il profilo di crescita della nuova azienda, al fine di renderlo appetibile agli investitori.

Azioni Eni: breve analisi tecnica andando a puntare sulle nuove strade aziendali

Le piazze finanziare nelle ultime sedute hanno veduto un fermo della crescita, da parte delle azioni ENI. Ha preso quindi il via un leggero ritracciamento, in quanto non si è andata ad infrangere l’area di resistenza di € 12,80. Tale tetto scaturisce dai massimi che si erano registrati lo 1° novembre 2021. La fragilità viene rilevata mettendo a fuoco la recente rottura della linea di tendenza, che si determina mettendo in correlazione i minimi del 7 e 28 ottobre scorso.

Tra gli operatori finanziari ci si attende una contrattura sul breve periodo, prendendo in considerazione una strategia long fissata a € 12,16. Resta fissato l’obiettivo in zona a € 13 euro.

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