Le buste per le offerte non vincolanti dovranno essere recapitate all’advisor Rothschild entro lunedì 23 marzo e i pretendenti non mancano. L’istituto guidato da Pietro Sella già qualche anno fa aveva sondato il terreno in cerca di potenziali partner assicurativi interessanti a entrare nel capitale della compagnia Vita, ma la cessione era sfumata.
Mentre nel Danni l’alleanza con gli svizzeri di Hdi è rodata da tempo, attraverso Inchiaro Assicurazioni. Ora l’operazione su Cba Vita è tornata di attualità e, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, ci sarebbe più di qualche compagnia pronta a studiare l’affare, oltre ad alcuni fondi d’investimento. Le imprese interessate alla partita sarebbero cinque: la veronese Cattolica, l’inglese Aviva, la francese Axa (che in più di un’occasione ha dichiarato di voler crescere nel settore della bancassicurazione, dove è già partner storica di Mps), gli svizzeri di Zurich e anche Generali Assicurazioni, che in Italia ha solo accordi bancari con piccoli istituti e sarebbe interessata a studiare il dossier. In più ci sarebbero due fondi d’investimento: l’americano Apollo, che ha di recente rilevato in Italia le attività assicurative di Carige per 310 milioni di euro in contanti (ed è in attesa delle necessarie autorizzazioni Ivass), e Anacap. Quest’ultimo in Italia è noto per un altro settore d’attività: ha acquisito il portafoglio di cessioni del quinto da Consum.it e più di 2,5 miliardi di sofferenze da Unicredit, oltre a 1,5 miliardi di sofferenze da Fiditalia (gruppo Socgen) e 551 milioni di prestiti in bonis da Mps. L’operazione Cba Vita rappresenterebbe quindi una significativa diversificazione rispetto al giro d’affari attuale di Anacap in Italia.
Le proposte che verranno inviate a Rothschild la prossima settimana non saranno, come detto, vincolanti, ma dovrebbero risultare piuttosto dettagliate, dal momento che è intenzione di Banca Sella chiudere velocemente la partita. La cessione riguarderebbe almeno il 51% di Cba Vita, ma l’istituto potrebbe arrivare anche a cedere l’intero capitale, garantendo ovviamente la distribuzione in futuro delle polizze Vita negli sportelli della banca. Oggi Cba Vita ha riserve per circa 600 milioni di euro, cui se ne aggiungono altrettante provenienti da Sella Life, la compagnia irlandese del gruppo che colloca unit linked. Il patrimonio della compagnia è pari invece a poco meno di 50 milioni e proprio questa sarebbe la base d’asta per la valutazione della compagnia, la cui cessione potrebbe però arrivare a fruttare alla banca piemontese fino a 70-80 milioni di euro.