Entro un mese il verdetto su Unipol-FonSai

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Il maxi progetto di aggregazione tra Unipol e Fondiaria Sai è oggetto di una «serrata interlocuzione con le compagnie interessate e con altre autorità (la Consob, ndr)» per verificare «la sussistenza dei requisiti prudenziali in capo alla società che risulterebbe dalla fusione, seguendo il dettato della legge». Lo ha assicurato il presidente dell’Ivass, Salvatore Rossi, nella prima relazione della neonata Autorità. Un faro che Unipol stessa giudica indispensabile: «L’attenzione dell’Autorità su questa questione mi pare, nei fatti, doverosa vista la dimensione dell’operazione», ha commentato Carlo Cimbri, amministratore delegato della compagnia assicurativa. Un faro, peraltro, che si dovrebbe spegnere nell’arco delle prossime settimane. Al più tardi entro fine luglio, infatti, l’Autorità dovrebbe dare il proprio responso rispetto ai termini del progetto. Un piano assai complicato e che ha richiesto, da parte dell’Ivass, un supplemento di indagine.

L’intervento dell’Ivass, peraltro, si va a inserire in una fase assai delicata per Unipol e le controllate. Al momento è in atto la vendita di un portafoglio premi di circa 1,7 miliardi. Cessione imposta dall’Antitrust in sede di approvazione del piano di aggregazione. Il percorso di vendita, che inizialmente aveva raccolto parecchio interesse, in fase di presentazione delle offerte non vincolanti ha visto ridursi sensibilmente l’entusiasmo attorno al dossier. Dossier che, stando alla tabella di marcia a suo tempo fissata, ora dovrebbe prevedere la definizione di una short list, quindi l’apertura di una data room, le offerte vincolanti e infine la trattativa in esclusiva. In virtù del recente scenario, Unipol si sarebbe data però anche una seconda opportunità.

In particolare, Cimbri, sempre a margine della relazione Ivass, ha sottolineato che il processo di cessione degli asset «sta andando avanti». Ora, ha spiegato, c’è la selezione delle «offerte non vincolanti come da calendario». Tuttavia, Unipol potrebbe valutare anche una seconda strada ossia quella di scegliere un interlocutore unico con il quale andare alla trattativa in esclusiva. Quale dei due percorsi verrà privilegiato, sarà una decisione evidentemente legata ai prossimi sviluppi. Complice il fatto che il prossimo 3 luglio è attesa la sentenza del Tar del Lazio rispetto al ricorso promosso da Unipol contro il provvedimento Antitrust. Se il Tribunale amministrativo dovesse dar anche solo parzialmente ragione a Cimbri, il manager potrebbe anche considerare di aprire un nuovo tavolo di confronto con l’Antitrust per rivedere il perimetro del portafoglio di asset da cedere, rendendo l’offerta potenzialmente più appetibile.

Nel mentre, per restare in tema di ex galassia Ligresti, ieri il Comune di Milano ha fatto sapere di aver sospeso e congelato per i prossimi sei mesi le decisioni rispetto alla realizzazione del Cerba. Questo consentirà alle banche creditrici di depositare a stretto giro il piano di concordato fallimentare per le holding Sinergia e Imco, proprietarie dell’area sui cui dovrebbe nascere il centro di ricerca biomedica.

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