Carige, anche il fondo Cinven interessato alle assicurazioni

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P assi avanti nel processo di vendita degli asset assicurativi di Carige. I riflettori sono puntati sulla vendita di Carige Assicurazioni e di Carige Vita Nuova da parte dell’istituto genovese. I mandati per la cessione sono stati affidati a Leonardo & Co. e a Mediobanca, che hanno aperto la data room, mentre le offerte non vincolanti sono attese in luglio.

Tra i soggetti che avrebbero mostrato interesse e che probabilmente potrebbero fare offerte preliminari ci sarebbero alcuni gruppi industriali (Allianz e Groupama) ma anche fondi di private equity. In particolare, secondo le indiscrezioni al settore Vita di Carige sarebbe interessato il fondo inglese Cinven. Il piano allo studio del gruppo finanziario britannico, anche se ancora embrionale, punterebbe infatti a fare di Carige Vita Nuova la piattaforma per consolidare altre realtà del Vita in Italia.

Cinven ha già esperienza nel settore assicurativo, sul mercato britannico, che tuttavia resta molto diverso da quello italiano. In Inghilterra ha recentemente quotato Partnership Assurance Group plc, gruppo leader nell’emissione di polizze Vita.

Prima delle assicurazioni, però, si dovrebbe definire il percorso di cessione della Sgr. «Siamo vicinissimi, c’è molto interesse», ha dichiarato ieri il direttore generale di Carige, Ennio La Monica. In pole position ci sarebbero sempre Anima (che successivamente punterebbe alla quotazione a Piazza affari) e Arca, insieme ai francesi di Natixis. Quest’ultima fa parte del Groupe des Banques Populaires et des Caisses d’Epargne, cui già oggi fa riferimento – attraverso Bpce International et Outre-mer – il 9,98% del Gruppo Carige, dunque vendere ai francesi significherebbe vendere “in casa”, a un socio della banca. Per quanto riguarda la Sgr, la data room è aperta, e la settimana prossima sul tavolo del board dovrebbero finire le offerte non vincolanti; il prezzo di vendita – secondo rumor di mercato – dovrebbe essere compreso tra i 70 e i 100 milioni e l’obiettivo, per il gruppo guidato da Giovanni Berneschi, resta quello di chiudere la partita sul risparmio gestito entro la fine di luglio.

Dopo l’estate, invece, la banca si concentrerà sul capitolo-assicurazioni: se le offerte non vincolanti saranno raccolte entro la fine di luglio, a settembre si dovrebbe giungere all’individuazione dell’acquirente. Conti alla mano, oggi le due compagnie messe in vendita da Carige hanno valori di carico compresi tra i 400 e i 600 milioni di euro: tuttavia queste valutazioni non tengono conto dell’accordo di bancassurance che il futuro compratore potrà sfruttare grazie alla rete di quasi 700 sportelli di Carige.

Resta in stand by, invece, la cessione del20,6% dell’Autostrada dei fiori; nel primo caso, escluso l’interessamento del socio di maggioranza, il gruppo Gavio, che ha smentito ufficialmente l’intenzione di «incrementare la propria quota del 60%», chi starebbe valutando il dossier è F2i, il fondo guidato da Vito Gamberale, che da tempo ha manifestato l’intenzione di consolidare la propria presenza sul settore e peraltro ha già rapporti di collaborazione con i Gavio in altre operazioni; al momento, tuttavia sulla partecipazione in Autofiori (iscritta a bilancio per 87 milioni) le posizioni sul prezzo sembrano distanti, e di qui la scelta di occuparsene solo alla fine del processo, se necessario – come probabile – per arrivare agli 800 milioni di ricapitalizzazione richiesti da Banca d’Italia.

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