L’Ivass striglia le compagnie di assicurazione “Tariffe troppo alte, è un’ingiustizia grave”

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Tutela del consumatore e vigilanza sulla solidità sostanziale delle compagnie; massima attenzione ai dossier caldi (dal riassetto Generali a UniSai) e necessità di correggere i vincoli di Solvency II, per attenuarne la portata pro-ciclica. Sono questi i binari entro cui intende muoversi l’Ivass, la neonata autorità di vigilanza delle assicurazioni. Che, al suo primo appuntamento pubblico — in occasione della Relazione sull’attività di vigilanza — lancia un allarme forte: le tariffe dell’Rc auto sono troppo alte, «possono e devono calare» anche perché il fenomeno «sta assumendo una connotazione di ingiustizia grave», alla luce delle «difficoltà in cui molte famiglie italiane versano».
Un allarme, ha ricordato Salvatore Rossi, presidente dell’Ivass (e direttore generale di Bankitalia), già lanciato dal presidente dell’Antitrust e sottolineato «dall’amplissimo divario» tra le tariffe italiane e quelle degli altri paesi europei. Parole destinate a non restare lettera morta: tra qualche giorno, all’assemblea dell’Ania, verrà annunciata «un’iniziativa comune» che l’Ivass intende avviare con l’Antitrust. E ancora: Rossi ha sottolineato l’attenzione dell’Authority nei confronti delle assicurazioni “esterovestite” e «sulle polizze abbinate a mutui» per verificare «la correttezza delle pratiche di vendita» delle assicurazioni e «dei loro partner bancari »; già da ora sono stati «avviati alcuni accertamenti ispettivi». Che,
peraltro, complessivamente nel 2012 hanno portato ad oltre 5.000 provvedimenti sanzionatori, in parte conseguenti a 31.000 reclami e che hanno comportato sanzioni
per oltre 50 milioni.
Accanto alla difesa del consumatore, c’è poi l’altro pilastro, quello della vigilanza sulla stabilità sostanziale delle compagnie
di assicurazione. Due i dossier caldi: quello Generali, che «ha avviato un importante processo di ristrutturazione» e ovviamente il processo di integrazione tra Unipol e Fonsai, su cui sono stati «costituiti gruppi misti Ivass-Bankitalia », per vagliare «la seconda fase del progetto di integrazione» che implica la fusione. Rossi ha dato notizia della «serrata interlocuzione con le compagnie interessate e con altre autorità» per verificare «la sussistenza dei requisiti prudenziali» (ieri Carlo Cimbri, ad di Unipol, ha detto che tra le offerte non vincolanti per rilevare le attività messe in vendita a breve il gruppo «ne sceglierà una» cui dare l’esclusiva per raggiungere un accordo).
Più in generale, Rossi ha sottolineato la necessità di prestare la massima attenzione «alla sana e prudente gestione» delle assicurazioni, guardando non solo agli aspetti più tipici di una compagnia (riserve, coperture, margine di solvibilità…) ma anche agli «assetti proprietari e gestionali», in un settore peraltro che vede una forte concentrazione degli operatori (i primi dieci gruppi rappresentano i tre quarti del mercato). E sebbene il comparto sia sano (il patrimonio di vigilanza ha valori simili a quelli pre-crisi dell’Eurozona e gli utili complessivi hanno sfiorato i 6 miliardi) il presidente dell’Ivass ha ricordato che nel marzo scorso è stato chiesto alle compagnie di prestare la massima prudenza in materia di distribuzione degli utili e di politiche di remunerazione dei manager.

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