Partenza in retromarcia per il mercato dell’auto in questo 2020. Le immatricolazioni, nel mese di gennaio, scendono del 5,9%. Bene Fca che – trascinata da Ferrari e Fiat – fa meglio del mercato e con un timido +0,14, interrompe la serie di risultati negativi registrati nel 2019.
IMMATRICOLAZIONI: PARTENZA IN RETROMARCIA
Numeri negativi per il primo mese del 2020 per le immatricolazioni auto: la motorizzazione, come riporta il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ha immatricolato 155.528 autovetture, con un calo del 5,9% rispetto a gennaio 2019, durante il quale ne furono immatricolate 165.27. Nel mese di dicembre 2019 sono state invece immatricolate 140.299 autovetture, con una variazione di +12,66% rispetto a dicembre 2018, durante il quale ne furono immatricolate 124.535.SORPRESA FCA
Fa bene, nonostante il mercato, Fca. Secondo dati Unrae, l’associazione delle Case automobilistiche estere, Fiat Chrysler ha immatricolato a gennaio 2020 40.090, lo 0,14% in più rispetto a gennaio 2019, quando ha immatricolato 40.033 auto.
Il risultato positivo lo si deve a Ferrari, che ha immatricolato il 50% in più rispetto allo scorso anno (75 auto) e Fiat, che ha registrato un più 5,59 nella vendita auto rispetto a gennaio 2019. In calo, invece le immatricolazioni di Alfa Romeo (-27,35%), di Jeep (-4,25%), di Lancia/Chrysler (-5,40%) e di Maserati (-20,35%).
CHI FESTEGGIA INSIEME AD FCA
A fare eccezione al segno negativo del mercato c’è anche il gruppo Volkswagen, che cresce del 9,19%, trainato soprattutto dalle performance di Lamborghini (39,13%), Seat (31,08%) e Skoda (28,74%). Immatricolazioni in crescita anche per la cugina tedesca Bmw, il cui gruppo registra un più 7,48%. Hyundai mette a segno un +3,31% e Tesla, nel suo piccolo, cresce del 438,89%, con 97 nuove immatricolazioni.
I SEGNI NEGATIVI
Un inizio di anno da dimenticare per il gruppo Psa che registra un calo del 10,14% nelle immatricolazioni. Il gruppo Renault scende del 18,19% nelle immatricolazioni e Daimler registra un tonfo del -33,51%, con Smart che lascia su strada l’83,20%. Prosegue il suo andamento negativo Nissan, che scende del 19,11% nelle immatricolazioni.
IL MERCATO DELLE BATTERIE
Guardando alle alimentazioni, continua il calo del diesel con una quota di mercato scesa di oltre 10% percentuali, a 33%. Conquistano sempre più i conducenti, invece, le auto a batteria. Sono state immatricolate 15.643 auto ibride a gennaio 2020, rispetto alle 8.593 di gennaio 2019 (la percentuale di mercato è salite del 10%).
Le auto elettriche immatricolate nel primo mese di questo anno sono state 1.943, un numero decisamente più alto rispetto alle 283 immatricolate nel 2019. La percentuale di mercato è passata dallo 0,2% all’1,2%.
SERVE UNA POLITICA COMUNALE-REGIONALE COORDINATA
In un mercato che nonostante qualche eccezione continua a mostrare tutte le difficoltà di una ripresa immediata, Michele Crisci, presidente Unrae, invoca una politica più omogenea in Italia: “In un quadro economico e geopolitico globale di grande incertezza, con ripercussioni negative sul nostro paese, come evidenziato dalla brutta partenza del mercato auto, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un insieme scoordinato di provvedimenti a livello comunale e regionale come quelli a cui abbiamo assistito e stiamo assistendo”, ha detto Crisci.
Sono da bocciare, aggiunge Crisci,“Iniziative prive di logica e senza alcun beneficio sulla qualità dell’aria, che hanno invece impattato e stanno impattando in termini gravemente negativi sui consumatori e sul mercato, con cancellazioni di ordini e ripensamenti da parte di acquirenti di auto diesel Euro 6, nuove e in linea con le più recenti normative in termini di emissioni”. “Alla luce di quanto accaduto – continua Crisci – è sempre più evidente l’esigenza di un’azione di coordinamento e armonizzazione nazionale delle misure sulla mobilità e sulla circolazione delle auto. Vieppiù urgenti appaiono inoltre misure di sostegno alla domanda con l’obiettivo di svecchiare l’attuale parco circolante, con effetti positivi in termini di maggiore sicurezza e minore impatto ambientale”.