Tornano dopo tanto a credere in un futuro meno amaro e senza cassa integrazione. Grazie al caso che si è sviluppato intorno al noto marchio dolciario notoriamente in crisi di liquidità, i consumatori stanno a loro modo solidarizzando con i lavoratori. Sicuramente nel modo migliore per assicurare loro il prosieguo dell’attività: prenotando e acquistandoi pandori da loro confezionati. Soltanto poche settimane fa, dopo aver portato i libri in tribunale, la società veronese sembrava veleggiare verso mari tranquilli grazie agli ordini ingenti di prodotti arrivati dal mercato. Ma pochi giorni fa la società ha messo sul tavolo l’ipotesi di cassa integrazione e denunciato l’estremo ritardo con il quale è stata avviata la produzione natalizia. Un ritardo che avrebbe impedito ai dolci di arrivare per tempo sugli scaffali della grande distribuzione. Infatti, i pandori Melegatti sarebbero arrivati nei supermercati solo a ridosso delle feste, quando i prezzi diventano scontatissimi e competitivi. Ora la nuova svolta: già dalla seconda metà del mese, racconta l’Arena, i dipendenti si metteranno all’opera per confezionare i dolci pasquali. E l’accordo di cassa integrazione è stato ritirato dal tavolo dell’azienda di San Giovanni Lupatoto: non sarà necessario. A determinare questa svolta, Bruno Piazzola e Lorenzo Miollodopo giorni di tensione e acceso dibattito tra azienda, sindacati e commissari del Tribunale. Si è arrivati dunque, con molta fatica a un accordo migliore per i lavoratori. In attesa delle prossime festività, si sforneranno comunque 5mila pandori e panettoni da vendere nello spaccio aziendale. La notorietà donata dai social contribuirà alla di sicuro alla causa.
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